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A Berlino Vince Kipchoge, ma il record non arriva

La maratona della capitale tedesca va all'olimpionico keniano in 2h03:32 davanti all'etiope Adola 2h03:46.

BERLINO - Il tanto atteso primato del mondo non arriva, ma Berlino non delude e regala uno straordinario duello tra Eliud Kipchoge e l'esordiente Guye Adola. L'olimpionico keniano chiude in 2h03:32, a 35 secondi dal record di Dennis Kimetto, Adola firma il miglior esordio della storia in 2h03:46. La gara perde lungo la strada gli altri due pretendenti al primato, Kenenisa Bekele e Wilson Kipsang. Tra le donne vince la keniana Gladys Cherono in 2h20:23 sull'etiope Ruti Aga (2h20:41). L'azzurra Catherine Bertone conquista la sesta piazza dopo un lungo duello fianco a fianco con la tedesca Anna Hahner. Taglia il traguardo in 2h28:34, con quasi due minuti di personal best e migliore prestazione italiana dell'anno. Ma non solo. La 45enne pediatra valdostana si impossessa, infatti, anche del record del mondo master W45 dei 42,195 chilometri, superando il 2h29:00 dell'ucraina Tatyana Pozdnyakova (Providence, 13 ottobre 2002). Ritirata dopo il trentesimo chilometro Anna Incerti, a lungo tra le prime dieci. Nella corsa maschile Rene Cuneaz si piazza 23esimo in 2h16:53, decimo tra gli europei.

LA CRONACA DELLA MARATONA DI BERLINO

L'avvio è velocissimo (14:28 al quinto chilometro), poi il ritmo cala di otto secondi fino al 10° km e di altri quattro al transito del 15° km. Le frequenze dei pacemakers e dei tre favoriti, Kipchoge, Bekele e Kipsang, tornano a girare alte in progressione con quattro secondi guadagnati ogni 5 km. Bekele è il primo dei tre protagonisti a perdere terreno, dopo metà gara, accumulando un minuto di ritardo e poi perdersi definitivamente nelle retrovie prima di ritirarsi. Kipchoge, l'etiope Adola, Kipsang e l'altro kenyano Vincent Kipruto guidano la corsa. Kipchoge transita al 30° km in 1:27:24, a soli undici secondi dal primato del mondo di 1:27:13, che gli appartiene. Il contagiri passa da mille sul piede di 2:51 fino a 3:01, con la pioggia tornata a bagnare l'asfalto. Dopo 31 km "salta" anche Wilson Kipsang, vittima di problemi gastrici, e lascia la compagnia il pacemaker Sammy Kitwara. La strada è libera per Eliud Kipchoge e per uno straordinario Guye Adola, etiope esordiente sui 42 km e vincitore quest'anno della Roma-Ostia.

Proprio tra Kipchoge e Adola si sviluppa il thrilling degli ultimi chilometri, con l'etiope che addirittura prova a staccare il campione olimpico dopo trentasette chilometri. Kipchoge reagisce e chiude il "gap" nel giro di un chilometro, poi assesta l'allungo finale in lenta progressione che lo porta nuovamente vincitore al traguardo della metropoli tedesca in 2h03:32, primato mondiale stagionale, seconda prestazione della carriera e settima assoluta all-time.

Il record del mondo, quello degli esordienti su percorso certificato, lo firma Guye Adola, già bronzo iridato di mezza maratona a Copenhagen, in un incredibile 2h03:46, undicesimo crono di tutti i tempi che fa di lui il settimo performer della storia della maratona. Terzo è l'altro etiope Meseret Geremew in 2h06:09, che nel duello per completare il terzetto del podio prevale sul duo kenyano Kandie (2h06:13) e Kipruto (2h06:14). Il 28enne di Gressan Rene Cuneaz (Cus Pro Patria Milano), alla quinta 42 km della carriera, completa la gara berlinese in 23esima posizione in 2h16:53, terza prestazione della carriera e decimo classificato tra gli atleti del Vecchio Continente.

(Fonte Fidal)

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