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D'Onofrio e Straneo, gioie e dolori a Valencia Marathon

A Valencia Marathon l'esordiente Daniele D'Onofrio fa una buona gara, mentre a Valeria Straneo non riesce il minimo olimpico

VALENCIA - Valencia è velocissima anche nei 42,195 km: la corsa spagnola diventa la terza al mondo dopo Berlino e Londra grazie alle 2h03:00 del keniano Evans Chebet che sbarca nella top ten di ogni epoca al sesto posto superando in volata il connazionale Lawrence Cherono (2h03:04, settimo all-time) e lasciando all’etiope Birhanu Legese il terzo posto in 2h03:16. Anche tra le donne è un dominio keniano con la campionessa del mondo della mezza Peres Jepchirchir che impressiona con il quinto crono di sempre (2h17:16) sulla connazionale Joylicine Jepkosgei (2h18:40). Soltanto Kosgei, Radcliffe, Keitany e Chepngetich meglio della Jeprchirchir nella storia.

ITALIA - L'azzurra ValeriaStraneo(Laguna Running) non riesce nell’intento di centrare lo standard olimpico per Tokyo chiudendo in 2h37:04 (37esima) e l’altro azzurro DanieleD’Onofrio(Fiamme Oro) debutta in maratona in 2h15:40 (59esimo posto) questi sono i due risultati degli unici due italiani in gara sulle strade di Valencia.  

In perfetta tabella fino al venticinquesimo chilometro, con un passaggio alla mezza (1h14:17) che è in linea con quanto auspicato alla vigilia, la primatista italiana di maratona Valeria Straneo comincia però a soffrire nel segmento che porta al km 30 e deve rinunciare, almeno per oggi, alla prospettiva del “minimo” olimpico di Tokyo (2h29:30). Nella sua terza presenza consecutiva sulle strade di Valencia, a 44 anni, la vicecampionessa mondiale di Mosca 2013 e argento europeo di Zurigo 2014 dà fondo a tutte le proprie forze e riesce comunque a portare a termine la gara.

Si comporta piuttosto bene Daniele D’Onofrio, 27 anni, campione italiano in carica della mezza maratona come la Straneo: transita a metà gara in 1h06:47 e completa dignitosamente la sua prima avventura sui 42,195 km, corsi in un contesto pieno zeppo di stelle della specialità e in condizioni ambientali estremamente favorevoli. E se tra le donne la keniana Jipchirchir impreziosisce la propria fantastica stagione - già oro con record del mondo nella mezza a Gdynia - con l’arrivo in solitaria tra le opere architettoniche di Calatrava distanziando Jepkosgei e la namibiana bronzo mondiale di Doha Helalia Johannes (2h19:52), al maschile è superlativo lo spunto allo sprint di Chebet che spalla a spalla con Cherono si aggiudica il derby tutto keniano, dopo che la coppia si era smarcata dal più accreditato Legese in prossimità del passaggio al quarantesimo chilometro e in precedenza dal keniano Amos Kipruto (2h03:30).

In chiave europea, da segnalare i record nazionali di Spagna (Ayad Lamdassem, 2h06:35) e di Germania (Amanal Petros, 2h07:18), meglio del primatista continentale, il turco Kaan Kigen Ozbilen (2h08:50).

(Fonte Fidal)

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