MONZA - Su Francesco Panetta si è scritto tanto, delle sue imprese da straordinario mezzofondista che lasciavano senza fiato, del suo essere un ragazzo di Calabria trasferitosi nella nebbiosa Milano, dall’indole tanto generosa che portò all’oro europeo un suo compagno di squadra, l’azzurro Alessandro Lambruschini raccolto dopo una caduta dopo un ostacolo e rimasto in fondo al gruppo agli Europei di Helsinki 1994, dei suoi primati ancora imbattuti, tre nella categoria Juniores (2 miglia, maratonina e 1 ora) ed un assoluto (3000siepi). Senza quasi volerlo, Francesco torna a far parlare di sé in veste di “partner” degli Special Olympics. E poi rimangono lì, per sempre, l’oro mondiale conquistato a Roma ’87 e l’oro Europeo di Spalato ‘90.
SPECIAL OLYMPICS - Da qualche tempo il grande cuore del pirata Panetta batte forte per i ragazzi degli Special Olympics, associazione nata negli Usa nel 1968, fondata da Eunice Kennedy (sorella di John Fitzgerald Kennedy) a favore dei ragazzi affetti da sindrome di Down o con problemi similari dalla nascita. Lo scopo è quello di promuovere, attraverso la pratica sportiva, una cultura del rispetto e dell’inclusione a beneficio in particolare dei giovani ma anche dell’intera comunità. Lo strumento per eccellenza è lo sport unificato che vede coinvolti Atleti con e senza disabilità intellettive in formazioni miste.
“In piena pandemia, sono stato contattato da Lucia Zulberti, Direttore Sportivo di Corona Ferrea nuoto – fa sapere Panetta -. I ragazzi non potevano più allenarsi in acqua, Lucia mi ha chiesto di aiutarla a sviluppare le attività dell’atletica leggera. E’ stata una scoperta per me, un mondo nuovo che avevo timore di non essere in grado di affrontare. Sono stati proprio i ragazzi di Special Olympics ad insegnarmi a vedere la vita con gli occhi della semplicità, la chiave di tutto”.
Era veloce in pista, il campione del mondo di Roma ’87 ama oggi tirare il gruppo e le volate anche nella vita: “I ragazzi di Corona Ferrea sono più di 100 e praticano qualsiasi sport, dal nuoto al tennis alle bocce. Io sono in stretto contatto con circa 40 ragazzi che praticano atletica leggera, corsa, ostacoli, salto in alto, getto del peso, etc. tutto con lo scopo di vivere lo sport come momento di inclusione e gioco, non per la prestazione. Ci alleniamo insieme due volte a settimana e, quando possibile, partecipiamo ad eventi di massa.”
Un progetto che richiede l’impegno delle famiglie ma anche di diverse altre figure, tra cui i “partner”: “Il processo di inclusione passa dal fatto che alcuni partner sono ragazzi non appartenenti agli Special Olympics, spesso giovanissimi. Se vogliamo che la società cambi dobbiamo gettare il seme nei più giovani che vivono questa esperienza con naturalezza e senza pregiudizi di sorta nei confronti di un altro essere umano”.
La rete associativa è cresciuta tanto da far nascere dei veri e propri Campionati Italiani, che si svolgeranno a Torino a Giugno 2022, e Mondiali. L’associazione Special Olympics è molto conosciuta nel panorama delle disabilità, attraverso la rete di comunicazione di scuole e cooperative frequentate da questi ragazzi. Sul territorio ci sono diverse società che fanno sport sotto il patrocinio di Special Olympics.
“Sempre più spesso condividiamo gli spazi con altri atleti che non appartengono all’associazione. E’ un bel segnale, il lavoro di Special Olympics è riconosciuto ed equiparato a quello di una qualunque altra realtà sportiva. A volte invitiamo grandi campioni ad allenarsi con noi, un modo per farci conoscere sempre di più oltre che un regalo per tanti ragazzi che riconoscono i loro idoli.”
Sono spesso i genitori degli Special Olympics a dare l’impulso più importante all’associazione e ad organizzare attività di raccolta fondi ma anche eventi ludici. Non è raro trovare il gruppo impegnato in una manifestazione podistica, come è accaduto lo scorso anno alla Ganten Milano 21 o lo scorso maggio al Miglio del Parco CityLife sempre a Milano: “Questo sabato 18 Dicembre parteciperemo all’Allenamento di Natale di Affari&Sport, organizzato da Michele Cecotti, negozio specializzato running posizionato appena fuori al Parco di Monza. Michele è non solo un mio amico ma anche amico dell’Associazione ed attraverso di lui e grazie all’impegno del Sindaco di Villasanta Luca Ornago, gli Special Olympics sono una realtà dello sport villasantese, equiparata a tutte le altre. L’Allenamento di Natale sarà anche un’occasione per celebrare una giornata di inclusione, di sport e di festività natalizie”, ha aggiunto Francesco.
“Sono contento che l’Allenamento di Natale si svolga nel Parco di Monza, è un posto speciale per me, lì ho corso migliaia di km e consumato tantissime scarpette, è sempre un’emozione viverne la bellezza, i passaggi delle stagioni e le potenzialità in termini di aggregazione sportiva”, ha concluso Francesco. Il cuore è sempre lì, da buttare oltre l’ostacolo. Come una volta, ma questa volta insieme ad un gruppo di ragazzi pronti a seguirlo per correre insieme a lui.