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Sofiia Yaremchuk 9° posto a London Marathon con un gran tempo

Getty Images

E' felice Sofiia Yaremchuk che a London Marathon finisce nella top ten e segna un grande tempo che la proietta tra le più forti italiane di sempre

Più di un minuto e mezzo di progresso, ormai vicina al record italiano. Entra in una nuova dimensione Sofiia Yaremchuk che corre in 2h24:02 nella maratona di Londra con un piazzamento tra le prime dieci in una gara stellare, al nono posto. La 28enne dell’Esercito abbatte il personale di 2h25:36 realizzato alla fine di ottobre a Francoforte, diventando la quinta di sempre a livello nazionale a soli 18 secondi dal primato di Valeria Straneo (2h23:44 in prova mista nel 2012) e sfiorando il miglior crono di un’italiana in una maratona solo femminile, appena due secondi sopra il 2h24:00 ottenuto da Sara Dossena nel 2019. Con questo risultato timbra lo standard World Athletics per le Olimpiadi di Parigi, fissato a 2h26:50, ma riscatta anche la delusione della maratona di Milano, tre settimane fa, quando si era fermata poco oltre la mezza. Stavolta invece porta a termine la gara dopo un passaggio intermedio più veloce del previsto in 1h11:15 riuscendo a mantenere un ritmo sostenuto fino al traguardo. Ecco i parziali: 16:36 (5 km), 33:35 (10 km), 50:32 (15 km), 1h07:34 (20 km), 1h11:15 (mezza maratona), 1h24:23 (25 km), 1h41:29 (30 km), 1h59:00 (35 km), 2h16:24 (40 km).

YAREMCHUK: “FINALMENTE DOPO TANTO LAVORO” - “Stavolta me la sono goduta, mi sono piaciute le sensazioni che ho avuto”, racconta Sofiia Yaremchuk, nata in Ucraina e futura azzurra, allenata a Roma da Fabio Martelli. “Sono venuta a Londra per prendere il mio, per raccogliere i frutti di tutto il lavoro svolto nella preparazione, e ora posso gioire. Ho avuto le risposte che volevo, dopo aver trovato la forza di riprovarci. Il primo obiettivo era il minimo olimpico, però puntavo a scendere sotto 2h25 e invece ho sfiorato le 2h24 quindi è andata benissimo. Mi sento felice e orgogliosa per me e per tutto lo staff che mi ha aiutato a superare le difficoltà. Manca poco al record italiano, ma un passo alla volta ci potrò arrivare”.

“SENZA PAURA” - “Era rimasta una cicatrice dentro di me per lo stop di Milano, dove ho avvertito un improvviso calo di energie, con pensieri e dubbi su come poter gestire una maratona. Alla mezza avevo programmato di fare 1h12 ma mi sono trovata nel secondo gruppo, con la statunitense Susanna Sullivan (poi decima in 2h24:27) che ho staccato al 33° chilometro. C’è stato un passaggio più veloce, ho rischiato un po’ ma stavo bene. Con il senno di poi, dico che è stato giusto così e dopo aver valicato lo scoglio del 25° chilometro ho capito di poter correre come desideravo, che non dovevo avere paura. Nel finale ero da sola, ma non ho sofferto come a Francoforte dove faceva troppo caldo”.

“BRAVA GIOVANNA” - “Non è stato semplice neppure il mese trascorso in Kenya, all’inizio dell’anno”, continua la campionessa italiana in carica di 10 km e mezza maratona. “Proprio lì avevo incontrato Giovanna Epis, che come me ha dovuto risolvere alcuni problemi. Ho visto il suo risultato di Amburgo (2h23:46 a due secondi dal record italiano) ed è stata bravissima, complimenti davvero. È bello e stimolante confrontarsi con un’atleta del suo livello”.

HASSAN E KIPTUM AL TRIONFO - Sensazionale la vittoria di Sifan Hassan in 2h18:33 al debutto sulla distanza dei 42,195 chilometri. L’olandese è regina della classicissima di Londra, nonostante un problema fisico che la costringe a rallentare con 28 secondi di ritardo al 25° chilometro, poi recupera e nell’ultimo tratto fa valere il suo spunto da fuoriclasse della pista: due ori ai Giochi di Tokyo (5000 e 10.000) dopo i due ori mondiali nel 2019 con l’inedita doppietta 1500-10.000 metri. Finale palpitante alla Tcs London Marathon per l’irresistibile volata ai danni dell’etiope Alemu Megertu (2h18:37) e della keniana campionessa olimpica Peres Jepchirchir (2h18:38) ma corrono in meno di 2h19 anche Shelia Chepkirui (2h18:51) e l’etiope leader della scorsa edizione Yalemzerf Yehualaw (2h18:53).

In una mattinata piovosa nella capitale britannica si ferma subito invece la primatista mondiale Brigid Kosgei, dopo un chilometro, per i postumi di un infortunio alla gamba rimediato un paio di settimane fa. Clamoroso al maschile il crono di Kelvin Kiptum in 2h01:25, secondo di sempre a 16 secondi dal record mondiale di Eliud Kipchoge, che attacca al 30° km e migliora il primato della gara di oltre un minuto (2h02:37 di Kipchoge nel 2019) con uno strabiliante parziale di 59:45 nella seconda parte. Per il keniano, già sotto 2h02 nell’esordio vincente l’anno scorso a Valencia con 2h01:53, vantaggio abissale sul connazionale Geoffrey Kamworor staccato di quasi tre minuti in 2h04:23 mentre è terzo l’iridato etiope Tamirat Tola (2h04:59). Ritirato tra gli altri Kenenisa Bekele, nono Mo Farah in 2h10:28 all’ultima grande maratona della carriera.

Le maratone di Sofiia Yaremchuk
2h29:12 (1) Venezia, 24 ottobre 2021
2h25:36 (4) Francoforte, 30 ottobre 2022
rit. Milano, 2 aprile 2023
2h24:02 (9) Londra, 23 aprile 2023

Lista italiana alltime maratona femminile
2h23:44 Valeria Straneo, Rotterdam 15 aprile 2012
2h23:46 Giovanna Epis, Amburgo 23 aprile 2023
2h23:47 Maura Viceconte, Vienna 21 maggio 2000
2h24:00 Sara Dossena, Nagoya 10 marzo 2019
2h24:02 Sofiia Yaremchuk, Londra 23 aprile 2023
2h25:17 Franca Fiacconi, New York 1 novembre 1998
2h25:28 Bruna Genovese, Boston 17 aprile 2006
2h25:32 Anna Incerti, Berlino 25 settembre 2011
2h25:57 Maria Guida, Carpi 10 ottobre 1999
2h26:10 Rosaria Console, Berlino 25 settembre 2011

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