Corriere dello Sport

Rendi la tua esperienza speciale

Home

Calcio

Formula 1

Moto

Motori

Basket

Tennis

Altri Sport

Stadio

Foto

Video

Corriere dello Sport

LIVE

Vuoi andare più forte? Scopri il tuo MLSS, lo Stato Stazionario Massimo del Lattato

Il coach Salvatore Paci oggi ci spiega cosa è e a cosa serve il MLSS, ovvero l'indicatore dello stato massimo del lattato. Utilissimo per conoscere il nostro stato di forma e il ritmo corretto per correre. E per andare più forte

Coach Paci, cosa significa MLSS e a cosa serve. Può spiegarcelo?

MLSS è l'acronimo di Maximal Lactate in Steady State. Tradotto in italiano diventa Stato Stazionario Massimo del Lattato.

Le riviste scientifiche dicono: “The maximal lactate steady state (MLSS) is defined as the highest blood lactate concentration (MLSSc) and work load (MLSSw) that can be maintained over time without a continual blood lactate accumulation”.

Tradotto letteralmente diventa: “Lo stato stazionario massimo di lattato (MLSS) è definito come la più alta concentrazione di lattato nel sangue (MLSSc) e il carico di lavoro (MLSSw) che può essere mantenuto nel tempo senza un accumulo continuo di lattato nel sangue.”

E quindi?

Albert Einstein diceva che “Non hai veramente capito qualcosa fino a quando non sei in grado di spiegarlo a tua nonna”. Fortunatamente voi non siete mia nonna per cui mi verrà semplicissimo.

Per definizione, il Maximal Lactate Steady State è l’intensità massima sostenibile per 30 minuti senza che la concentrazione di lattato nel sangue sia maggiore di 1 mmol/l negli ultimi 20 minuti.

Esempio (non fissatevi sui numeri): prendiamo un runner che solitamente corre le maratonine in 1h 30′ (e quindi “che tiene un passo medio di 4’15”/km. Se decide di correre un lungo a 5’30”/km dopo un’ora di corsa non subirà un aumento di concentrazione di lattato nel sangue. Questa cosa non avverrà neanche se dovesse correre a 5’20”/km o a 5’10”/km. Ma se decide di fare questo lungo a 4’10”/km la concentrazione di lattato nel sangue andrà progressivamente aumentando.

Cosa succede quando questa concentrazione aumenta?

Si hanno le seguenti sensazioni: fatica muscolare, riduzione della prestazione, respiro accelerato e sensazione di affanno. Ed è proprio per evitare queste spiacevoli sensazioni che dobbiamo conoscere il valore del MLSS.

E quindi come si procede?

Prendete ciò che segue soltanto come un esempio.

All’atleta di cui parlavamo prima verrà chiesto di correre 4’30”/km. Se dopo 5 minuti non verrà notato un aumento della concentrazione del lattato nel sangue superiore a 1 mmol/l gli si chiederà di correre 4’25”/km e così via. A via di tentativi si otterrà il suo valore di MLSS.

Quindi, si verrà a sapere (per esempio) che Tizio oggi può correre a 4’20”/km per tantissimi km. Se correrà a 4’19”/km comincerà a produrre molto più lattato. Se correrà a 4’21”/km non avrà corso “al meglio”, perché avrebbe potuto correre più velocemente.

Sotto questo punto di vista, sapere qual è il proprio MLSS è utilissimo.

Stabilire questo valore è dispendioso in tutti i sensi: sia in termini di fatica fisica per realizzarlo, sia dal punto di vista economico (*). Però, se rilevarlo è costoso, conoscerlo è utilissimo.

Adesso che abbiamo acquisito le nozioni base di questo MLSS, potremmo andare un po' più in profondità?

Conoscere questo valore è utilissimo perché quando chiediamo uno sforzo importante al nostro corso, le nostre cellule producono molto lattato e, quando la sua concentrazione nel sangue aumenta in maniera eccessiva siamo costretti a diminuire lo sforzo per far sì che gran parte del lattato venga eliminato dal sangue.

Chiariamo il fatto che a influire negativamente sui nostri muscoli sono gli ioni di idrogeno. Sono loro a far rallentare (nel peggiore dei casi interrompere) la contrazione muscolare.

Il valore MLSS si può variare?

Certamente! È lo scopo dell’allenatore: nel corso del tempo il suo atleta deve avere un valore sempre più alto. Chi oggi “passeggia” a 5’00”/km dopo qualche mese deve “passeggiare” a velocità più alte.

(*) Un allenatore esperiente (anche se allena “a distanza”) deve essere in grado – dopo una decina di settimane di allenamenti somministrati – di avere una stima del MLSS dell’atleta. Se non ce l’ha i casi sono due: o lo sta deallenando o lo sta rovinando.

”Salvatore Paci – sp@salvatorepaci.com

Corriere dello Sport in abbonamento

Insieme per passione, scegli come

Abbonati all'edizione digitale del giornale. Partite, storie, approfondimenti, interviste, commenti, rubriche, classifiche, tabellini, formazioni, anteprime.

Sempre con te, come vuoi