Sembra paradossale scriverlo e pure pensarlo, ma lo sci italiano vive in momento quasi di buio. Perché è vero che la stagione di Federica Brignone è stata pazzesca e Sofia Goggia è sempre una leonessa, ma dietro di loro, e dopo Milano-Cortina (a cui Brignone vuole aggrapparsi con le unghie e con i denti), le luci non sembrano così accese? Su chi puntare? E cosa succede agli uomini, ancora aggrappati a Paris e senza stelle all'orizzonte? Intanto, a stagione in corso, si è dimesso l'allenatore Simone Del Dio e già questa è una novità che fa capire quando il solco sia profondo. In pochi si dimettono nello sci, a gennaio meno che mai: "Lo ritengo un atto dovuto e di coerenza perchè la situazione non sta portando a risultati – le parole di Del Dio - Si era persa la fiducia e ho reputato di farmi da parte; è stata una lunga esperienza, intervallata con quella nella squadra francese, a volte davvero straordinaria”. E adesso? Non può bastare l‘unico lampo di Alex Vinatzer a Kitz, soprattutto a pochi mesi dall'Olimpiade in casa.
Slalom maschile Italia, chi guiderà gli Azzurri
E allora ecco le prime scelte tecniche: sarà Mauro Pini a guidare le squadre maschili. Slalom sì, ma anche gigante. Con l'auspicio che i disastri degli ultimi tempi restino solo un ricordo. Pini, 60 anni, dopo aver lavorato con Petra Vlhova poteva scegliere tra Usa e Austria ma ha detto sì all'Italia firmando fino al 2027. Mondiali di Crans-Montana 2027 quindi, ma soprattutto Milano-Cortina.
Sci femminile, cosa succede dopo il no di Laura Colturi
E le donne? Lì le star ci sono anche se Sofia Goggia è chiamata a confermarsi (ma era e resta campionessa assoluta) e Federica Brignone è alle prese con un recupero difficilissimo. Il no di Lara Colturi ha cambiato i piani anche se la situazione non ha nulla a che fare con legami di sangue, visto che la ragazza, 18 anni, figlia di italiani, cresciuta al Sestriere, casa a Cesana Torinese, base a Pozza di Fassa, non rappresenterà il suo paese ma l’Albania ai Giochi italiani del 2026 per altri motivi. Inizialmente la famiglia aveva optato per la bandiera albanese per avere un inserimento più rapido nel circuito visti gli ottimi rapporti con Tirana (Lara è figlia di Daniela Ceccarelli, oro olimpico di superG a Salta Lake City 2002, moglie di Alessandro Colturi che è stato direttore di pista ai Giochi di Torino 2006 ed è skiman della figlia), adesso ha cambiato idea ma il cambio non è stato possibile. E il rischio è che l'Italia possa perdere non una, ma più medaglie.