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Coronavirus, Conte: "È la fase della convivenza, non lasceremo nessuno indietro"

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Il Premier in Aula di Camera: "Non improvvisiamo, le decisioni vengono prese su basi scientifiche. Se il tasso R0 tornasse vicino a 1 si saturerebbero le terapie intensive entro fine anno"

ROMA - “Stiamo affrontando un'emergenza che non ha precedenza nella storia repubblica, siamo costretti a riconsiderare modelli di vita, a rimeditare i nostri valori, a ripensare il nostro modello di sviluppo. Sono giorni in cui è vivace il dibattito, anche critico, sulle decisioni assunte. La vivacità rileva la forza e la vitalità del nostro sistema democratico". Lo dice il premier Giuseppe Conte nell'informativa in Aula di Camera. "Il governo ha sempre compreso la gravità del momento e proprio per questo non ha mai inteso procedere per via estemporanea, improvvisata: c'è stato accurato bilanciamento di tutti gli interessi e i valori coinvolti, buona parte dei quali di rango costituzionale". Sulle misure per il Coronavirus c'è stata una "discussione ampia con i membri del governo, forze di maggioranza, parti sociali ed enti territoriali riuniti in una cabina di regia. Anche il Parlamento è stato costantemente e doverosamente informato". 

L'approccio scientifico

Il governo ha adottato da subito un indirizzo di merito e di metodo che prevede un costante confronto con il Cts" in modo da seguire "un principio di conoscenza scientifica nelle sue decisioni". Giuseppe Conte sottolinea che "la conoscenza ha salde basi scientifiche". “È imperativo categorico per un governo che deve proteggere la vita dei cittadini porre a fondamento delle proprie decisioni non già la libere opinioni che si susseguono ma le raccomandazioni di qualificati esponenti del mondo scientifico”. Quello messo in campo "è un modo per far ripartire al meglio la nostra economia senza battute di arresto in futuro. Un approccio non graduale e incauto porterebbe ad una recrudescenza del contagio. Non possiamo permettere che gli sforzi compiuti risultino vani per imprudenze compiute in questa fase così delicata. Qualsiasi atteggiamento ondivago, come passare dalla politica del "chiudiamo tutto" al "riapriamo tutto", rischierebbe di compromettere in maniera irreversibile questi sforzi”. 

I rischi

Se il tasso R0 tornasse vicino a 1 si saturerebbero le terapie intensive entro fine anno". Il Premier Conte cita il rapporto dell'Iss. "Un rapporto del comitato tecnico-scientifico, che non è segreto, stima che la riapertura totale al 4 maggio porterebbe a un rischio elevatissimo di ripresa del contagio. Il 4 maggio è il primo passo fondamentale e necessario affinché tutto il Paese possa incamminarsi sulla strada di una conquista di una vita serena: questa fase sarà di convivenza con il virus e non di liberazione dal virus. Siamo ancora dentro la pandemia, non ne siamo usciti. Lo dico in maniera chiara, a costo di apparire impopolare: il governo non può assicurare in modo immediato il ritorno alla normalità. Questo piano persegue l'interesse generale anche con misure impopolari, non è un programma elettorale destinato a raccogliere il consenso. Dal primo giorno abbiamo avuto ben chiaro la tutela della salute".

La curva dei contagi

Conte prosegue: “Nel mese di maggio si procederà ad effettuare 150mila test sierologici, un campione verrà selezionato dall'Istat. Dovremo essere pronti a misure tempestive, anche restrittive" in caso di nuova crescita dei contagi. "Misure che potranno essere mirate su specifici territori". "Al termine delle due settimane (previste dal Dpcm del 4 maggio, ndr) avremo un quadro più chiaro e potremo procedere ad un ulteriore allentamento delle misure contenitive. Se nei prossimi giorni la curva dei contagi non dovesse crescere allenteremo ulteriormente le misure assicurando l'apertura in sicurezza del commercio al dettaglio, della ristorazione, dei servizi alla persona. Nelle prossime ore il ministro della Salute emanerà un provvedimento per definire criteri e specifiche soglie di allarme per una valutazione accurata della tendenza al contagio in ciascuna area del Paese".

Il turismo

"Non ci sarà un piano rimesso a iniziative improvvide di singoli enti locali ma basato su rilevazioni scientifiche. Iniziative che comportino misure meno restrittive non sono possibili, perché in contrasto con le norme nazionali, quindi sono da considerarsi a tutti gli effetti illegittime. Il primo decreto legge sulle misure economiche riprenderà tutti i provvedimenti del Cura Italia, li prolungherà e rafforzerà. Ci saranno 25 miliardi per le misure di sostegno al lavoro e sostegno al reddito come cassa integrazione, indennizzi per colf e badanti. Daremo anche un riconoscimento per le province più colpite dal Covid-19. Il computo delle misure per le imprese nel prossimo decreto sarà di 15 miliardi. Per il turismo, comparto particolarmente esposto, ci sarà sostegno alle imprese turistiche e alle famiglie sotto alcune soglie di reddito con un bonus da spendere nelle strutture ricettive del Paese". 

Nessuno indietro

"Il governo intende dedicare alle famiglie lo spazio che meritano nei prossimi provvedimenti. Sarà cruciale preparare e sostenere progetti territoriali, tutelando anche il diritto al gioco, all'attività motoria, senza compromettere le norme di distanziamento sociale. Condivido l'urgenza di ripensare gli spazi educativi in forma dilatata. Stiamo studiando misure di sostegno e protezione sociale con meccanismi di erogazione rapidi ed efficaci per non aggravare il disagio sociale. Il governo non lascerà indietro nessuno. Specifica attenzione dovrà essere dedicata al tema della disabilità, anche dal punto di vista economico". In Italia "abbiamo 105mila casi accertati senza considerare gli asintomatici": "secondo le statistiche" i casi "sarebbero molto di più". 

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