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Covid, doloroso lutto per Chiambretti: "Non è vero che i Vip sono privilegiati"

LaPresse

Il nuovo conduttore di Tiki Taka ha messo a tacere le malelingue dopo aver sconfitto il Coronavirus

ROMA - Piero Chiambretti è tornato a parlare del Covid-19. Il presentatore Mediaset è stato uno dei primi personaggi famosi ad ammalarsi la scorsa primavera, durante la prima ondata del virus. In questi mesi tanti altri Vip, del mondo dello spettacolo così come del calcio, hanno dovuto combattere contro il Coronavirus. Approfittando della presenza a Tiki Taka del Viceministro della Salute Pierpaolo Sileri, Chiambretti si è voluto togliere qualche sassolino dalla scarpa. “Ho letto una dichiarazione che ho definito deficiente che peraltro mi riguardava. C’è un signore, non so chi fosse, che ha fatto l’elenco di tutti i Vip che si sono ammalati negli ultimi mesi e, puntualmente, secondo questo signore sono tutti guariti perché negli ospedali avremmo avuto un’attenzione particolare”. Piero ha pubblicamente ammesso che per lui non è stato facile guarire e che durante il suo ricovero in ospedale la madre è morta proprio di Covid. Artista e poetessa, Felicita Chiambretti era stata ricoverata assieme al figlio alla metà di marzo dopo essere risultati entrambi positivi al Covid. La donna era diventata un volto molto amato dal pubblico televisivo grazie anche alle partecipazioni negli show condotti dallo stesso Chiambretti.

La madre di Chiambretti è morta per Covid

"Io ho perso mia madre in quattro giorni e posso dire di essere stato trattato come tutti gli altri. Lei come viceministro può garantire sul fatto che i Vip in ospedale sono uguali a tutti gli altri o pensa che qualcuno possa aver avuto un occhio di riguardo?”, ha dichiarato Piero Chiambretti. Pronta la replica di Sileri: “Faccio fatica a pensare che qualcuno abbia avuto un occhio di riguardo. È una pura idiozia. Durante la prima ondata, fino a maggio, abbiamo fatto 145 mila ricoveri, Vip e non Vip. Abbiamo cercato di salvare tutti quelli che potevamo. La stessa cosa la facciamo adesso. Chi studia medicina e infermieristica ha un unico obiettivo: curare le persone alla stessa identica maniera, indipendentemente dal loro colore, dal loro credo e dal ceto”.

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