Dopo il Covid-19 un'altra infezione rischia di mettere in ginocchio l'Europa. Da qualche settimana in Slovenia, più precisamente nella zona di Tarnova e Aidussina, al confine con il Friuli Venezia Giulia, si stanno registrando diversi casi di infezione da hantavirus, nota come “febbre da topo“. Un caso è stato registrato anche in Italia: si tratta di un cittadino sloveno che vive e lavora vicino al confine italiano e che si è presentato al pronto soccorso di Gorizia. Questa malattia, come specifica il ministero della Salute, viene contratta per "diretto contatto con feci, saliva, urine di roditori infetti o per inalazione dei virus attraverso escrementi di roditori”. L’infezione al momento viene ritenuta non grave, ma non bisogna sottovalutarla visto che può richiedere un ricovero in ospedale per guarire: può degenerare e portare a complicazioni mortali. I sintomi della febbre da topo? Febbre alta, mal di testa, brividi, dolore all'addome, congiuntivite, rossore al viso, disturbi respiratori.
Come si trasmette la febbre da topo
La malattia non si trasmette da uomo a uomo, ma solo da animale a uomo. L’uomo può essere contagiato attraverso l’inalazione del virus rilasciato dagli escrementi dei roditori, toccando il terreno contaminato o più raramente con il morso del roditore stesso, venendo così a contatto diretto con la saliva. I gruppi più a rischio sono dunque quelli di allevatori e forestali.
Come evitare il contagio della febbre da topo
Per evitare il contagio, il ministero della Salute consiglia di evitare l’esposizione ai roditori e ai loro escrementi, lavare spesso le mani, non sedersi a terra nelle zone contaminate e indossare una mascherina in caso di pulizia in quelle aree.