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Ucciso sotto casa storico capo della Curva dell'Inter: striscioni ritirati a San Siro

Vittorio Boiocchi, 70 anni, freddato in strada da almeno cinque colpi d'arma da fuoco: lo stadio reagisce  in tempo reale all'assassinio del capo ultrà nerazzurro: gli ultras lasciano gli spalti

MILANO - Una parte degli spalti del Meazza ha reagito in "tempo reale", facendo calare il silenzio, ritirando gli striscioni e abbandonando gli spalti. Un atteggiamento ai più incomprensibile in presenza di un'Inter dominante contro la Samp, dopo la qualificazione per gli ottavi di finale di Champions League. Il motivo viene spiegato dalle cronache, nere, che si susseguono a colpi di agenzie: lo storico capo ultrà della curva nerazzurra, Vittorio Boiocchi, 69 anni, è stato ucciso, freddato da almeno cinque colpi che lo hanno raggiunto al petto e al collo, mentre faceva ritorno alla sua abitazione a Milano. Un'esecuzione violenta, in strada e in mezzo a tante persone a fare da inermi testimoni, sulla quale le forze dell'ordine stanno già indagando, ma che a San Siro ha prodotto un'immediata reazione, con la cappa di silenzio calata sugli spalti, prima che gli stessi venissero abbandonati dai tifosi.

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