Il più grande allevamento di maiali al mondo si trova in Cina e sta destando una certa preoccupazione. Soprannominato Pig Palace non è altro che un grattacielo con 26 piani con al suo interno 600mila suini. La struttura si trova nella periferia di Ezhou, nella provincia di Hubei, e ha aperto i battenti ad ottobre 2022. Geograficamente la struttura è stata costruita a pochi chilometri da Wuhan, la città in cui è stato riscontrato per la prima volta il Covid-19. Gli esperti temono che un allevamento di dimensioni così grandi possa aumentare il rischio di epidemie animali, nonostante i controlli. Secondo le descrizioni fornite dai proprietari i sistemi per la ventilazione e la temperatura sono ottimali e sarebbero in grado di isolare i suini dal rischio di malattie esterne. Anche per dipendenti ci sarebbero check piuttosto stringenti: gli operai devono sottoporsi a vari test prima di entrare e non possono lasciare l’edificio fino al turno successivo.
Pig Palace: l'allarme degli esperti
Nell'ultimo periodo gli esperti hanno commentato negativamente il Pig Palace. Su Twitter il virologo italiano Roberto Burioni ha scritto: “Dal mio punto di vista, un paradiso per i virus. Animalisti dove siete?”. Il collega americano Matthew Hayek ha invece affermato al Guardian: “Se una malattia entra all’interno può esplodere tra gli animali come un incendio”. Dello stesso parere Dirk Pfeiffer della City University of Hong Kong: “Maggiore è la densità degli animali, maggiore è il rischio di diffusione e amplificazione di agenti patogeni infettivi, nonché il potenziale di mutazione”.
La petizione di Change.org
Su Change.org è stata aperta una petizione che ha raggiunto 117mila firme: “Confinati come fossero già carne in scatola e in condizioni igienico sanitarie invivibili, mancanza di spazio per muoversi, mancanza di luce (eccetto quella artificiale), ingrassati a forza con chissà che genere di alimentazione, una volta giunto il momento questi animali verranno caricati in massa e a forze su enormi ascensori di cui il palazzo è provvisto, dopodiché spediti direttamente al mattatoio, anche quest’ultimo già presente nell’edificio”.