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Vela di Scampia, demolizione della camorra e dello spaccio di droga

ANSA

Cade un simbolo: uno dei palazzoni del quartiere di "Gomorra". Il sindaco De Magistris: “Grazie alla lotta dei cittadini”

SCAMPIA (NAPOLI) - Una ruspa ha colpito la Vela Verde, uno dei palazzoni del quartiere dello spaccio di droga, simbolo della camorra e del male. Entro 40 giorni quei 50mila metri cubi andranno giù. E in tanti sperano che ad andare giù, per sempre, sia anche quel degrado che di Scampia si è impossessato per troppi anni.

Quando si sente il primo colpo, qualcuno urla: "Abbattila e abbatti anche i pregiudizi che ci hanno addossato". Il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, mostra il segno della vittoria e ringrazia i cittadini che hanno lottato per questo: "Scampia batte Gomorra 3-0". "I soldi ci sono, mi ha chiamato il ministro Provenzano per assicurarmi i 50 mln di euro richiesti. Ora non ci ferma più nessuno grazie anche a una bella pagina di collaborazione con diversi Governi - dice il sindaco - e soprattutto nessuno rimarrà in mezzo a una strada. Tutti i cittadini saranno sistemati in altre strutture". I cittadini sui balconi di fronte applaudono. E c'è anche qualcuno che a vedere la scena si commuove. I cittadini di Scampia questo giorno lo hanno aspettato da sempre. A tutt'oggi, sono stati trasferiti nei nuovi appartamenti di edilizia residenziale pubblica più di 800 nuclei familiari. L'ultimo trasferimento ha riguardato gli abitanti della Vela A nei nuovi alloggi (124) realizzati lungo via Gobetti.

Il quartiere

Le Vele, su progetto di Franz di Salvo, furono realizzate negli anni '80. Il complesso delle Vele era originariamente composto da sette edifici (a corpo doppio), collocati su due lotti diversi: il lotto L, che ne accoglieva tre, e il lotto M, sul quale ne furono realizzate quattro. La demolizione delle tre Vele del lotto L (Vele F, G, H) avvenne in tre distinti momenti, con gli abbattimenti del 1997, del 2000 e del 2003. Dal 2003 ad oggi sono 17 gli anni passati e le ultime quattro vele sono ancora lì, almeno fino a oggi. Diciassette anni durante i quali tanti cittadini non si sono mai arresi e hanno da sempre desiderato la riqualificazione con l’obiettivo di trasformare la "Scampia di Gomorra" in una periferia a misura dei cittadini.

La testimonianza

"Ci sono anche i ricordi belli in queste Vele, c'è la nostra infanzia - dice Omero Benfanti del Comitato Lotta vele di Scampia - ma da oggi qualcosa cambia, non saremo più considerati i brutti, sporchi e cattivi. In questi anni mentre qualcuno scriveva libri e faceva affari noi abbiamo lottato per cambiare questo quartiere e direi che ci siamo riusciti. Noi non siamo Gomorra e lo dimostreremo".

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