L'indice di trasmissione del nuovo coronavirus, il cosiddetto R con zero, "è vicino all'uno". A dirlo è Silvio Brusaferro. presidente dell'Istituto Superiore di Sanità. Sì, ma cosa vuol dire e perché questo numero è lettaralmente fondamentale per capire l'andamento della lotta al Coronavirus? L'R0 è il parametro che gli scienziati utilizzano per capire quanto una malattia infettiva sia pericolosa in termini di contagiosità per una popolazione. Ovvero il livello di propagazione della stessa. Il Covid-19 nel periodo di suo massimo sviluppo nella nostra penisola era arrivato addirittura ad un valore sopra il 2 ( ovvero in media un singolo malato infetterà due persone). Ora è sceso molto, grazie soprattutto alle strategia di contenimento adottate nel nostro paese. Non basta, però. L'R0, ovvero il “numero di riproduzione di base”, deve scendere ancora. Possibilmente fino allo 0.5.

Perché il valore R0 deve stare sotto l'1

Per capirci: più il parametro si avvicina allo 0 e più la malattia si può definire debellata, viceversa quanto maggiore è il valore di R0 e tanto più elevato è il rischio di diffusione dell’epidemia. In questo momento, con il valore praticamente ad 1, l'epidemia in Italia sta tornando faticosamente sotto controllo. In Cina, nel momento dell'esplosione del contagio di Covid-19, le stime erano comprese tra l'1,4 e il 3,8 nelle aree più colpite nella prima fase di diffusione.

Cosa serve per ridurre l'R0

Per ridurre ancora di più il valore R0 sarà fondamentale inondare il paese di dispositivi di sicurezza, quando si riterrà opportuno riaprire il paese. Serviranno mascherine, guanti e tutto l'occorrente per tutelare la salute dei medici e dei cittadini. Solo così - parola di Brusaferro - "si riuscirà a tenere tale indice sotto l'uno, intorno allo 0,5, con misure efficaci". Per i zero contagi, invece, servirà tanta pazienza: "Ci vorranno ancora mesi".