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Coronavirus, Brusaferro: "Senza vaccino escludere attività aggregative"

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Le parole del presidente dell'Istituto Superiore di Sanità: "Fase 2? Il primo elemento da escludere sono le attività che prevedono aggregazioni o presenza contemporanea di decine o centinaia di persone in spazi ristretti o chiusi"

ROMA - "Spalmare gli orari lavorativi per evitare affollamenti sui mezzi di trasporto" e "procedere a piccoli passi, verificandone man mano l'impatto". Questo sarà necessario fare, nel momento in cui ricominceranno ad aprire alcune attività, secondo il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, intervenuto ad Agorà, su Rai 3. "L'aspetto dei trasporti è molto importante. Bisogna immaginare - ha detto - una redistribuzione degli orari tali da evitare affollamenti nelle ore di punta. Quindi riorganizzare gli orari di accesso alle attività in modo da spalmarli nell'arco della giornata. Imprese e sindacati stanno cercando di lavorare su questo". In qualsiasi caso, nella Fase 2, per l'esperto, sono "due i punti che dobbiamo avere in mente: il primo è iniziare con cautela, a piccoli passi e misurare l'impatto in termini di circolazione del virus. Il secondo punto è avere un sistema di sorveglianza stringente per poter monitorare come le misure impattano su nuovi casi, occupazioni di posti letto nelle strutture e nelle terapie intensive".

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Coronavirus, Brusaferro su raduni e concerti

"Grandi raduni per concerti o nelle piazze metterebbero a rischio chi vi partecipa e i loro famigliari. Il primo elemento da escludere sono le attività che prevedono aggregazioni o presenza contemporanea di decine o centinaia di persone in spazi ristretti o chiusi. Non sono attività che possiamo immaginare finché non avremo un vaccino" ha dichiarato il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, su quali potrebbero essere le prime riaperture: "Apprezzo lo sforzo che c'è per cercare di ripristinare le attività. Ma l'importante è fare un passo alla volta. E i primi passi sono riaprire le attività produttive essenziali, permettere alle imprese di mantenere gli ordini, garantire i servizi all'interno e l'export. Il turismo è molto importante e va guardato con attenzione. Ma solo dopo che avremo visto che le misure adottate nelle prime settimane per il movimento delle persone possono garantire la non ricrescita dei casi".

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