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"Coronavirus, il 50% degli italiani ha sofferto di stress psicologico in quarantena"

EPA

È uno dei dati emersi dall'indagine condotta dall'Istituto Mario Negri di Milano

MILANO - La quarantena ha avuto anche un impatto psicologico sulla popolazione. Durante il lockdown la metà degli italiani ha riportato sintomi di stress psicologico, di cui il 13,4% in forma medio-grave. È uno dei dati emerso dall'indagine condotta dall'Istituto Mario Negri di Milano, presentata questo pomeriggio. La ricerca è stata condotta tra il 6 e 20 aprile attraverso un questionario online di 48 domande, di cui 24 sullo stress psicologico. Hanno partecipato 35011 adulti, di cui 20158 hanno completato il questionario. Il 52,6% degli intervistati ha riportato problemi di tipo psicologico durante la quarantena, di cui 5,5% in forma grave. In particolare il 9,9% ha riportato sintomi depressivi di moderata-grave entità, il 5,6% ansia e il 4% sintomi fisici. "Possiamo dire - commenta Maurizio Bonati, coordinatori dell'indagine - che il 13,4% della popolazione ha avuto disturbi di entità medio-grave, simili a quelli del disturbo da stress post-traumatico. Se non adeguatamente supportati, rischiano di cronicizzarsi".

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"Il lockdown ha conseguenze negative per la salute mentale"

Circa il campione delle persone che hanno partecipato all'indagine, quasi il 60% provenivano dalla Lombardia, il 69,9% era femmina, il 55,9% aveva 18-50 anni, il 54,3% un titolo di studio universitario, il 69,5% erano lavoratori, e l'84,1% viveva in case con 3 o più camere durante la quarantena. La maggior parte dei partecipanti (90,8%) non aveva avuto nuovi problemi di salute nei 14 giorni precedenti l'intervista e il 63,9% era uscito di casa per fare una commissione nella settimana precedente. L'intensità dei disturbi era maggiore nelle donne (che spesso hanno riportato di sentirsi vuote e indifese), in chi aveva un livello educativo più basso, era disoccupato, viveva in una casa piccola e non era uscito nell'ultima settimana. Analizzando i dati provenienti dalla Lombardia, è stata osservata una correlazione tra il disturbo psicologico e la distanza dal luogo di residenza dalla zona rossa di Alzano e Nembro: cioè, più erano distanti dalla quella zona, minore era la sofferenza. "Molti dei sintomi riscontrati - aggiunge Bonati - possono essere considerati tipici di un disturbo dell'adattamento, simili a quelli del disturbo post-traumatico da stress, ma più lievi e per un periodo di tempo meno prolungato". I decisori e i professionisti della salute mentale, conclude, "dovrebbero essere consapevoli del fatto che essere messi in quarantena può avere conseguenze negative per la salute mentale, e iniziative volte al controllo delle infezioni dovrebbero prevedere anche interventi di supporto alle persone che vivono in condizioni di vulnerabilità".

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