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Bufera su Crisanti, i virologi lo attaccano: "Il vaccino anti Covid è sicuro"

ANSA

Il professore manifesta dubbi sulla sicurezza dei farmaci in arrivo. La comunità scientifica gli risponde a muso duro

"A gennaio non mi vaccinerò, prima voglio vedere i dati, facendo fase 1, 2 e 3 di sperimentazione in parallelo ci si porta dietro tutti i problemi". Le parole del professor Andrea Crisanti dell'Università di Padova hanno alzato un polverone che ha scatenato la dura reazione dei virologi italiani. La domanda alla quale tutti aspettano una risposta è questa: i vaccini ci proteggeranno da una malattia grave, ma non dalla infezione. Quindi potremo comunque trasmettere il virus a un’altra persona una volta che il vaccino ci verrà inoculato?

I dubbi di Cristanti mettono a rischio la campagna di vaccinazione che comincerà appena ci sarà un farmaco disponibile sul mercato e potrebbero prolungare l’emergenza ancora lungo. E' risaputo infatti che per sconfiggere la pandemia servirà che la maggioranza della popolazione sia vaccinata.

Locatelli replica a Crisanti: "Serve attenzione nelle dichiarazioni"

Il professor Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità ha dichiarato: "Se ci fosse il primo vaccino oggi in Italia lo farei senza la minima esitazione. I vaccini anti-Covid che verranno resi commercialmente disponibili saranno sicuri. Serve responsabilità in affermazioni che hanno riverbero mediatico". Il direttore generale di Aifa (agenzia per il farmaco), Nicola Magrini conferma: "Quelle di Crisanti sono dichiarazioni gravi e infondate. Gli studi clinici sui vaccini anti Covid-19 hanno effettuato tutte le fasi di validazione e valutazione".

I dubbi sul vaccino

Resta il dubbio se il vaccino fermerà la malattia ma non la contagiosità. Al momento non si hanno ancora conferme per nessuno dei tre farmaci in arrivo. Il professor Ranieri Guerra, direttore vicario dell’Oms, chiarisce il punto: "La trasmissione si ha se ci sono degli infetti che trasmettono ad altri. Se tutti si vaccineranno il problema potrà risolversi. Di sicuro il vaccino ridurrebbe drasticamente il pericolo della malattia e dei ricoveri".

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