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Zona rossa, cosa si può fare? Negozi, bar, ristoranti, spostamenti

ANSA

Da lunedì 15 marzo tutto il Paese potrebbe cambiare colore e tornare in lockdown: ecco cosa si potrà fare e cosa no. Approfondisci ora

Da lunedì 15 marzo tutta Italia potrebbe tornare in zona rossa. Il rischio c'è, servono misure più ferree per contenere i contagi da Coronavirus ed evitare la diffusione delle varianti. Governo e regioni si incontreranno prima di decidere l'eventuale cambio di colore, che sembra molto probabile. Cerchiamo di capire allora cosa sarà permesso e cosa no qualora il Paese diventasse rosso.

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Quali negozi saranno aperti?

Ad eccezione dei negozi di generi alimentari e di prima necessità e dei mercati per la vendita di prodotti agricoli e vivaistici, dove sarà consentito l'accesso a un solo componente per famiglia, in zona rossa le attività commerciali resteranno chiuse (compresi barbieri e parrucchieri). Aperti invece farmacie, parafarmacie, edicole e tabaccai. 

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Bar e ristoranti

Per quanto riguarda i ristoranti, i bar e tutte le altre attività di ristorazione, in zona rossa è vietato consumare cibi e bevande all'interno e all'esterno del locale. Sarà permessa la consegna a domicilio senza limiti di orario e la consumazione negli alberghi e nelle altre attività ricettive per i soli clienti ivi alloggiati. Per la vendita con asporto invece, è consentita dalle 5.00 alle 18.00 senza restrizioni mentre dalle 18.00 alle 22.00 è vietata ai soggetti che svolgono come attività prevalente quella di bar senza cucina o commercio al dettaglio di bevande.

Gli spostamenti

Ci si potrà spostare per comprovati motivi di lavoro, salute o necessità anche verso un’altra regione o provincia autonoma e sarà consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione e quello nelle seconde case dentro e fuori regione. Ci si potrà spostare verso altre abitazioni private per motivi di lavoro, necessità o salute e, nell’ambito del territorio comunale ed entro la fascia temporale 5:00-22:00, una volta al giorno nei limiti di due persone ulteriori rispetto a quelle già conviventi (oltre ai minori di anni 14 e alle persone disabili o non autosufficienti conviventi). Tra le 5:00 e le 22:00 sono permessi anche gli spostamenti per una distanza non superiore a 30 chilometri dai relativi confini per i comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti. Esclusi i capoluoghi di provincia.

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