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Cannavacciuolo e la passerella sul Lago d'Orta: il no del sindaco

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Cannavacciuolo e la passerella sul Lago d'Orta: il no del sindaco ANSA

Il noto chef e la sua famiglia vorrebbero creare una struttura simile a quella che l'artista Christo ha installato sul lago d'Iseo: il primo cittadino si mette di traverso

ORTA SAN GIULIO (Novara) - Una passerella sul Lago d'Orta, del tutto simile a quella creata dall'artista Christo Vladimirov Javacheff sul Lago d'Iseo nell'estate del 2016. E' questa l'idea di Antonino Cannavacciuolo e della sua famiglia, che sulle rive del lago novarese hanno avviato da tempo una fiorente attività ristorativa. Una passerella artistica, con il dichiarato obiettivo di attirare l'attenzione dei mezzi di informazione e suscitare curiosità, nella speranza finale di portare più turisti sul più romantico dei laghi italiani. "Che c'è di male?" afferma Oreste Primatesta, suocero di Antonino Cannavacciuolo, affacciato dalla terrazza dell'hotel ristorante "Giardinetto". È stato lui, come presidente dell'Unione turistica del lago, a lanciare l'iniziativa. "La montiamo a fine agosto, la smontiamo a fine ottobre", spiega ancora Primatesta. "Due mesi. Così teniamo gli alberghi aperti e facciamo vivere più a lungo il lago. Con la crisi dell'industria, in questa zona il turismo vale ormai il 50% di tutta l'economia. Dobbiamo fare delle bellissime piste ciclabili, ma dobbiamo avere anche un po' di inventiva. A noi l'idea di questa passerella mobile piace molto. Dopodiché, se qualcuno non è d'accordo, non importa, lasciamo stare, ce ne faremo una ragione. Primatesta è stato il primo a credere nelle qualità dello chef Cannavacciuolo, il quale ha sposato la figlia Cinzia e ha aperto proprio sul Lago d'Orta un ristorante stellato e ha appena inaugurato un nuovo albergo di lusso per famiglie. "Il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, mi ha scritto ieri per dirmi che apprezza il progetto. Guardi qui il suo messaggio, non racconto storie. Siamo tutti favorevoli alla passerella, tranne uno: il sindaco di Orta".

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Eccolo, allora, Giorgio Angeleri, gestore di un campeggio, sindaco e volontario, il grande oppositore. "Dire sì è più facile, lo capisco. Ma noi dobbiamo stare molto attenti al nostro ambiente. È una cosa che vediamo bene in questo tempo di alluvioni e di sconvolgimenti climatici che attraversano l'Europa. Non si può caricare troppo il territorio per una ragione puramente economica. Non bisogna intaccare l'equilibrio dell'ecosistema. Noi siamo fortunati, abbiamo i turisti. Ho letto tutti i dati, ma faccio l'esempio che conosco meglio. Orta: 1300 abitanti, 130 mila presenze all'anno nelle strutture ricettive, 450 mila persone in visita. Non ci serve un evento attrattivo. Io voglio un paese che sia una comunità, negozi veri e scuole. Non vogliamo diventare un parco giochi. Nel nostro piccolo abbiamo gli stessi problemi di Venezia". Lo storico Cesare Bernami, di casa a Orta e cantore del lago, fa un distinguo: "Un conto è una passerella fatta da un grande artista, un altro conto è un'imitazione in tono minore. La qualità è importante. Detto questo, non ne capisco il senso: io sono decisamente contrario. I sindaci dovrebbero interessarsi ai problemi del lago. Ai sentieri, alle fognature, agli scarichi illegali, alla limpidezza dell'acqua. Non può essere tutto in funzione del turismo".

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