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Bach (Cio): "Invasione Ucraina ha cambiato il mondo, non i nostri valori"

EPA

Il numero 1 del Comitato Olimpico condanna la Russia per la violazione della tregua olimpica e torna sulla sospensione di atleti russi e bielorussi: "Se non possono gareggiare gli ucraini.."

LOSANNA (Svizzera) - Il presidente dei Comitato Olimpico Internazionale (CIO) Thomas Bach, per la seconda volta dal conflitto in Ucraina, si è rivolto al movimento olimpico con una lunga lettera. Bach, condannando la violazione della tregua olimpica e sottolineando lo shock del mondo per "le immagini e notizie terrificanti dell'invasione da parte dell'esercito russo", ricorda e difende le sanzioni imposte a Russia e Bielorussia, oltre agli sforzi compiuti per aiutare la comunità olimpica ucraina e tenere alti i valori della pace. Secondo Bach, la decisione di chiedere la sospensione degli atleti russi e bielorussi è stata necessaria perchè "questi avrebbero gareggiato per i titoli, mentre gli atleti ucraini non avrebbero potuto farlo".

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"No a politicizzare le gare. L'invasione dell'Ucraina ha cambiato il mondo"

"Avremmo poi assistito alla politicizzazione delle competizioni - spiega il tedesco - e c'erano rischi per la sicurezza per gli atleti a causa dell'emergere di profondi sentimenti antirussi". Il presidente del Comitato olimpico respinge le accuse di chi parla di fine della neutralità politica del Cio: "E' una trappola in cui non cadiamo - afferma - "chiunque violi la tregua olimpica con azioni militari non può denunciare le conseguenze che ne derivano affermando che sono politicamente motivate. Le immagini e le notizie terrificanti dell'invasione da parte dell'esercito russo hanno scioccato il mondo - scrive ancora Bach. "Ogni giorno siamo più devastati vedendo tanta sofferenza, disperazione e distruzione. Milioni di ucraini, per lo più donne e bambini, hanno dovuto fuggire dai brutali atti di guerra verso altri Paesi. La comunità mondiale ha reagito in un modo senza precedenti a quello che viene considerato un punto di svolta nella storia mondiale. L' invasione ha cambiato il mondo, ma non i nostri valori. Ha rafforzato l'attaccamento ai nostri valori di pace, solidarietà e non discriminazione nello sport, qualunque sia il motivo".

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