ROMA - Papa Francesco era sul soglio pontificio dal 13 marzo 2013, il 266º papa della Chiesa cattolica e vescovo di Roma. Era nato il 17 dicembre 1936 a Buenos Aires, era figlio di immigrati piemontesi. L’ufficio stampa del vaticano ha comunicato la sua dipartita attraverso le parole del Cardinale Kevin Farrell che ha annunciato con dolore la morte di Papa Francesco, con queste parole: "Carissimi fratelli e sorelle, con profondo dolore devo annunciare la morte di nostro Santo Padre Francesco. Alle ore 7:35 di questa mattina il Vescovo di Roma, Francesco, è tornato alla casa del Padre”.
La convocazione del Conclave
La morte di Papa Francesco apre un nuovo capitolo della storia millenaria del Vaticano. Il Cardinale decano, che presiede il Collegio dei Cardinali, è chiamato a convocare tutti i porporati elettori a San Pietro. Bisognerà attendere che tutti i cardinali giungano a Roma per l’inizio del conclave. Prima dell’inizio del Conclave, le Congregazioni generali del Vaticano che definiscono i preparativi del Conclave vero e proprio.
Il Conclave
Il Conclave ha una procedura rigidissima scandita da regole ineluttabili. Il giorno dell’inizio del Conclave, i Cardinali vengono convocati nella Basilica di San Pietro per la “messa pro eligendo Romano Pontefice”. La prima giornata del Conclave è dedicata quasi esclusivamente alla preghiera, poi i porporati vanno in processione verso la Cappella Sistina. Qui i Cardinali si sottopongono al giuramento apostolico, successivamente arriva “l’extra omnes”, ovvero il momento in cui tutti coloro che non fanno parte dell’Assemblea elettiva devono lasciare la Cappella Sistina. A quel punto, le porte della Cappella Sistina vengono chiuse a chiave (cum clave), i Cardinali elettori hanno il divieto assoluto di comunicare con l’esterno per evitare qualsiasi influenza o interferenza nella scelta del nuovo capo della Chiesa Cattolica.
Le votazioni per il nuovo Papa
Per essere eletti al soglio pontificio nei primi scrutini servono i due terzi dei voti dell’Assemblea elettiva. L’elezione avviene per scutinium, ovvero unicamente per votazione dei Cardinali elettori. Ogni Cardinale scrive il nome del proprio candidato su una scheda. Il nome scritto sulla scheda viene pronunciato a voce alta. Ogni scrutinio deve restare segreto, e per questo motivo al termine di ogni scrutinio, le schede vengono bruciate in una stufa che è collegata al tetto del palazzo apostolico.
La fumata bianca
L’elezione del nuovo Pontefice di Roma è caratterizzata dalla fumata bianca dal comignolo del palazzo apostolico. Per questo, ogni qual volta le schede dei cardinali elettori vengono bruciate, viene aggiunto un additivo chimico per generare il colore della fumata. Quando arriva la fumata bianca, il nuovo Papa è stato eletto. A quel punto, dopo pochi minuti, il Cardinale Protodiacono, ovvero il porporato che ha il più alto rango nell’ordine dei diaconi, pronuncia la fatidica frase. «Nuntio vobis gaudium magnum: habemus papam!”.