Paese che vai, presepe che trovi. In tutto il mondo ci si appresta a celebrare il Natale e anche in Catalogna, come da tradizione, nei mercatini delle città si vendono le statuette per allestire la 'scenografia' della nascita di Gesù, riscaldato dal bue e dall'asinello con Maria e Giuseppe ai suoi lati.
Erede del 'Caga Tìo'
Ma attorno alla grotta c'è un mondo fatto di muschio e gente del popolo, pecorelle e pastori. E proprio un pastore in particolare è uno dei personaggi immancabili nei presepi catalani. Si tratta del 'Caganer', che come si può intuire dal nome, con la tradizionale barretina rossa in testa e i pantaloni calati viene 'immortalato' nell'atto del defecare. Un gesto di assoluta normalità, un frammento della vita quotidiana catturato con quel realismo celebrato dal barocco, stile ancora in voga in Spagna tra il XVII e il XVIII secolo, quando si pensa che il 'Caganer' sia stato introdotto nei presepi. E in Catalogna del resto era già radicata da secoli nella tradizione popolare la figura del 'Caga Tiò', un ceppo di legno che le famiglie prendevano nel giorno dell'Immacolata Concezione (e proprio l'8 dicembre è il giorno in cui si fa il presepe) per tenerlo poi in casa, dove veniva 'nutrito' con dolci e frutta secca fino al giorno di Natale, quando veniva finalmente chiamato a 'cagar' regali e sorprese per i bambini.