Alena Seredova ha rilasciato un'intervista in Repubblica Ceca in cui ha parlato a lungo del figlio Louis Thomas Buffon, da poco convocato nell'Under 18 della nazionale ceca. Da quando il primogenito di Alena e di Gigi Buffon ha scelto di rispondere alla chiamata del paese materno su di lui, a Praga, si è scatenata una curiosità incredibile che ha portato sua madre a dichiarare: "Non ho mai viziato troppo i miei figli, li ho cresciuti più alla ceca, forse un po' più severa di quanto si usi in Italia. Ma poi, quando il ragazzo ha scelto di andare a Pisa, mi è venuto in mente: perché non vai più vicino? Pisa dista 330 chilometri da Torino". La scelta di Louis si è rivelata corretta e oggi Alena è felice e serena, pronta a difendere con le unghie e i denti la scelta del figlio: "Louis giocava per una squadra di Torino e fu contattato dal Pisa che era interessato a lui. Ha iniziato nella squadra under 16, abituandosi nel frattempo alla sua nuova vita. Ho pianto un paio di volte. Ma poi ho visto quanto gli piaceva stare lì e come se la cavava. È un ragazzo con carattere. In Italia dicono che ha la testa sulle spalle. Forse va a scuola, anche se non ne ha bisogno. Non era necessario? Vive in una scuola calcio con i suoi compagni di squadra. Hanno cibo e supervisione perché nessuno ha ancora compiuto diciotto anni. Possono concentrarsi solo sul calcio. E la scuola? È volontario, nessuno controlla la presenza. Louis ormai si allena già la mattina con la squadra A del Pisa, spesso organizza incontri con gli insegnanti nel tempo libero. Poi avrà gli esami alla fine dell'anno".
Alena Seredova ultime news, la risposta su Buffon
Alena, a "idnes", ha risposto anche a una domanda in merito a Buffon e al suo parere riguardo la scelta del figlio di giocare con le giovanili ceche: "Cosa ha da dire? Non ne ho idea. Non ne abbiamo parlato insieme. Immagino che abbiano discusso con il figlio dell'invito alla nazionale e che lui sia stato favorevole". Capitolo chiuso, quindi: "Spero che i miei figli possano fare un lavoro che amano, così come è successo a me. Hanno il calcio nel sangue grazie al papà, ma lo amano e soprattutto lo sport li tiene lontani da tutte le cose negative che ci potrebbero essere durante l'adolescenza".