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Serbia-Repubblica Ceca Il presente e il domani

Teodosic contro Satoransky: è duello tra il regista simbolo del basket europeo e il suo possibile erede. La squadra di Djordjevic vuole mantenere l'imbattibilità, ma i cechi non hanno paura

LILLA – Il terzo quarto di finale di Lilla (ore 18.30, diretta SkySport3) mette di fronte Serbia e Repubblica Ceca. Una sfida teoricamente impari, visto che la Serbia è imbattuta e ha vinto le ultime quattro sfide con 20 punti di scarto medio, ma simboleggiata dai due leader, cioè il playmaker simbolo del basket europeo – Milos Teodosic – e il suo possibile erede, Tomas Satoransky. Il regista del Barcellona, infatti, sta disputando un torneo eccellente per qualità e continuità, con la ciliegina della doppia doppia (10 punti e 11 assist) negli ottavi di finale contro la Croazia, quando tutta l'Europa ha capito che i cechi di Ronen Ginzburg non hanno paura. Ma possono fare paura.

ASSIST – Teodosic viaggia a 7.3 assist di media, secondo nel torneo dietro proprio a Satoransky (8.8). La differenza è nell'esperienza, con i quattro anni in più per Teodosic, ma anche per la quantità di realizzatori da innescare, visto che la Serbia ha un numero elevato di potenziali match-winner. Non a caso la squadra di Sasha Djordjevic è entrata nei quarti segnando 87.8 punti di media (peggio soltanto della Spagna), con i migliori sette attaccanti a superare il 60% da due, a cominciare dal 72% di Nemanja Bjelica (14.7 punti a gara) e il 65% di Miroslav Raduljica (14.3 punti, diventati 18.5 dopo le prime due uscite con l'80%). Senza dimenticare che nei momenti caldi è proprio Teodosic a prendere le redini anche a livello realizzativo.

RIVALE – Il baluardo d'area per la Repubblica Ceca è Jan Vesely, che curiosamente è stato valorizzato in Serbia, al Partizan Belgrado, dove si guadagnò una scelta di lotteria nel draft NBA a Washington. Tornato in Europa, al Fenerbahce, il 25enne è esploso, e in questi Europei porta 16.7 punti, il 60% al tiro e 9 rimbalzi a partita. E' una sfida tra squadre che giocano a ritmi differenti, perché se la Serbia viene da quattro uscite a quasi 94 punti a gara la Repubblica Ceca ne concede meno di 67.

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