NEW YORK – Non ci sono più soltanto Orlando e Denver alla ricerca del capo allenatore: gli Oklahoma City Thunder, infatti, dopo sette anni si sono separati da Scott Brooks, il coach che ha portato la franchigia in finale NBA tre anni fa. La separazione è arrivata dopo la mancata qualificazione ai playoff, colpa dello scontro diretto sfavorevole con New Orleans, al termine di una stagione caratterizzata dagli infortuni dei big, come Russell Westbrook, Serge Ibaka e Kevin Durant. Soprattutto quest'ultimo, MVP del 2014, ha condizionato l'annata dei Thunder, visto che Durant è stato in campo soltanto in 27 gare (18 vittorie e 9 sconfitte il record con lui, 27-28 senza di lui).

TITOLO – Eppure la franchigia ha spiegato che la scelta non è conseguenza del passato recente, bensì è in previsione futura: “E' una decisione difficile, Brooks è nella storia di questa franchigia, l'addio non è dovuto a quanto accaduto nell'ultima annata, ma è in ottica futura, per continuare a crescere, il nostro obiettivo resta il titolo” ha detto il gm Sam Presti, aggiungendo. "Non ci siamo dati scadenze".

SUCCESSIONE – Se Brooks, allenatore dell'anno NBA nel 2010, diventa un candidato per le panchine di Orlando e Denver (dove resta possibile il ritorno di Mike D'Antoni), ad Oklahoma City potrebbe arrivare un big del college basket come Billy Donovan, due volte campione NCAA con Florida, nel 2006 e nel 2007, con la squadra di Joakim Noah, Al Horford e Corey Brewer. In alternativa c'è un altro tecnico del college basket come l'emergenze Kevin Ollie, ex playmaker NBA di lungo corso, che da tecnico ha subito vinto il titolo NCAA, un anno fa, con Connecticut.