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NBA in lutto: è morto John Havlicek, leggenda dei Boston Celtics

Si è spenta a 79 anni nella sua casa in Florida: da tempo soffria del morbo di Parkinson. Otto titoli in sedici stagioni, tutte vissute con una sola maglia. Un'icona di questo sport

ROMA – L'NBA si ferma per rendere omaggio a una leggenda: John Havlicek. Il miglior marcatore di tutti i tempi dei Boston Celtics si è spento nella sua casa in Florida a 79 anni, da tempo soffiva del morbo di Parkinson. La notizia è stata diffusa proprio dalla franchigia del Massacchussets, con la quale Havlicek ha trascorso l’intera carriera: sedici stagioni e otto titoli NBA. 

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LEGGENDA – Tra gli anni ‘60 e ‘70, Havlicek ha dettato le regole del gioco. Non solo sul parquet, ma anche al di fuori dei palazzetti in cui giocava con i suoi Celtics. È stato, a detta di Jerry West (il playmaker stilizzato sul logo dell’NBA), l’ambasciatore di questo sport. Ogni partita dava il meglio di sé, ma non si limitava a questo. Era sempre presente, per i compagni di squadra, i tifosi e la stampa. Paul Pierce, secondo molti, ne è stato l’erede per carisma. "Havlicek è stato protagonista in alcuni dei momenti più iconici della storia della NBA", ha detto Adam Silver, il Commissioner della Lega, che aggiunge: “Era un amico meraviglioso che rappresentava il meglio di questo sport". 

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CARRIERA – Solo Bill Russell e Sam Jones hanno vinto più titoli di Havlicek, tutti ovviamente con la maglia dei Boston Celtics. Il suo numero 17 è stato ritirato anni fa e torreggia al TD Garden. Nel tweet postato dalla franchigia si legge che Havlicek “era straordinariamente premuroso e generoso, era un campione in tutti i sensi”. Decideva le sfide con il suo tiro perfetto, senza mai esitare a prenderne uno decisivo, ma era anche uno strepitoso difensore: otto volte inserito nel miglior quintetto difensivo NBA. Per 13 volte è stato chiamato a giocare l’All-Star Game e con ancora oggi è il recordman dei Celtics per punti segnati, gare giocate e canestri realizzati con i Celtics. È secondo nella classifica degli assist e quinto in quella dei rimbalzi. Un’autentica leggenda. Nel 1974 è stato anche premiato come MVP delle Finals. Ovviamente è stato inserito nella Hall of Fame. Red Auerbach, storico capo allenatore di Boston disse: “Se avessi un figlio, se fosse come John, sarei l'uomo più felice del mondo". 

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