La notte che vale tutto, senza più appelli dopo 6 gare ad alta intensità. I City Thunder e gli Indiana Pacers si giocano il loro primo anello in casa Oklahoma. finora hanno vinto 3 partite a testa nella serie, che si vince arrivando per primi a 4 vittorie. Sarà la ventesima volta su 79 che accade e solamente la quinta nel ventunesimo secolo. È già piuttosto eccezionale il fatto che, dopo 82 partite di stagione regolare e oltre una ventina di playoff (22 a testa in questa stagione), si arrivi a una singola partita che stabilisce chi vincerà il titolo, questa volta peraltro tra due squadre che non l’hanno mai vinto prima d’ora, e che hanno avuto una stagione di altissimo livello, seppure con percorsi diveri. Le altre quattro gare-7 delle finali NBA di questo secolo hanno avuto un aumento medio del 65 per cento nei telespettatori rispetto alle precedenti sei partite della serie, e l’NBA confida in questo per recuperare un po’ di pubblico, visto che queste finali sono state le meno viste degli ultimi vent’anni negli Stati Uniti.
Una finale senza star ma ad alta intensità
È accaduto non tanto per il livello di gioco, anzi sono state finali tra le più divertenti e incerte degli ultimi anni, quanto piuttosto perché né Thunder né Pacers sono squadre molto seguite in NBA. Vengono da città tutto sommato piccole come Oklahoma City e Indianapolis (entrambe con meno di un milione di abitanti) e nessuna delle due ha in squadra delle star assolute come Lakersk o Miami. Senza spendere un sacco di soldi, ma con idee e scelte brillanti hanno comunque stupito gli Usa. Un favorito? Oggi è dura dirlo perché i Pacers (che partivano senza favori) hanno distrutto i Thunder a Indianapolis. È stata una partita strana, con i Thunder che, a un passo dal titolo, hanno prodotto una prestazione disastrosa sotto tutti i punti di vista. Solo buone notizie invece per i Pacers, che non solo hanno vinto anche più nettamente di quanto dice il punteggio finale, 108-91, ma hanno messo in mostra anche un Haliburton che non sembra più a mezzo servizio. Adesso la squadra favoritissima alla vigilia di queste Finals dovrà rimboccarsi le maniche per domare questi Pacers che in questo momento sprizzano fiducia ed energia da tutti i pori. Gli Oklahoma City Thunder erano già considerati i favoriti all’inizio delle finali, visto che erano stati la miglior squadra della stagione regolare (conclusa con 68 vittorie e 14 sconfitte). È difficile però prevedere cosa succederà soprattutto con questi Indiana Pacers, che nei playoff sono andati spesso oltre i loro limiti, vincendo diverse partite con rocambolesche rimonte e dimostrandosi una squadra molto difficile da battere.
Le ultime gare 7, sempre piene di sorprese
L’ultima gara-7 prima di questa si giocò nove anni fa, alle finali del 2016 tra Golden State Warriors e Cleveland Cavaliers, e fu storica. I Warriors venivano da una stagione regolare da record, conclusa con 73 vittorie e 9 sconfitte, avevano vinto il campionato l’anno precedente, lo avrebbero vinto nei due successivi ed erano, in sostanza, la squadra migliore del decennio, con uno stile di gioco destinato a rivoluzionare l’NBA. I Cleveland Cavaliers invece non avevano mai vinto un titolo e in quella serie finale si trovarono in svantaggio per 3 partite a 1. Riuscirono però a vincere le due successive e infine la bella in casa di Golden State per 93-89, in una partita decisa negli ultimi due minuti da un canestro da 3 punti di Kyrie Irving e soprattutto, poco prima, da una stoppata di LeBron James su Andre Iguodala che sarebbe diventata assai famosa e ricordata.