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Reggio aggancia Milano: in quattro al comando

LaPresse
Gli emiliani battono l'Emporio Armani, che sbaglia i liberi decisivi con Cinciarini e il rientrante Gentile e trova il tap-in del pari con Hummel fuori tempo massimo

REGGIO EMILIA – Reggio Emilia batte Milano 74-72, la raggiunge in vetta e scatena la festa anche di Trento e Cremona, che completano il poker in vetta alla classifica. Un gruppo che potrebbe arricchirsi con Pistoia, che gioca nel posticipo a Torino. La rivincita della Supercoppa premia nuovamente Reggio Emilia, in un finale thriller in cui il grande ex (premiato prima della gara) Andrea Cinciarini (12 punti) e il rientrante Alessandro Gentile (18) falliscono i liberi per il supplementare, e il tap-in del pareggio di Hummel arriva un'istante dopo la sirena. E così Milano, che ritrova anche Macvan ma è senza coach Repesa (in Croazia per un problema familiare), paga una serata da incubo al tiro, ben oltre il 38% finale. Gli emiliani ringraziano Andrea De Nicolao (17), al record di punti in A nella notte da titolare, vista l'assenza dell'altro Gentile, Stefano.

THRILLER – Reggio Emilia parte forte, andando sul 9-1 con le triple di De Nicolao e Kaukenas, un vantaggio che si dilata fino al 21-6 con Della Valle. L'Emporio Armani parte con 3/25 al tiro, causato anche dalla difesa di Reggio Emilia, ma lentamente rientra in partita. L'intervallo riconsegna il vero Alessandro Gentile, con l'8-0 per il 33-33, e poi con il canestro del primo sorpasso (38-39). Milano però non segna da tre per 30' (2/21 dalla distanza) ma appena trova tre canestri pesanti con Lafayette e Jenkins si illude (54-55). Qui però salta la difesa, Silins (10) sorpassa e arriva l'11-2 emiliano con Veremeenko (11), Kaukenas e Aradori. Simon (17) accorcia, poi Cinciarini e Gentile segnano da tre (66-65), De Nicolao firma la penetrazione del +3 a 32” dalla fine, ma qui Reggio Emilia rischia il suicidio, con due falli sul tiro da tre: ma l'ex Cinciarini si emoziona e sbaglia il primo, Gentile sbaglia il secondo e fallisce di proposito il terzo, ma Hummel pareggia quando è troppo tardi.

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