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Vis Aurelia, Deli traccia la via: «Ambizione e umiltà»

Il ds: «Una volta gettate delle solide basi, è poi possibile lavorare sui dettagli»

ROMA - Il silenzio prima della tempesta. Una tempesta positiva, una tempesta che vuole costruire e non distruggere: la Vis Aurelia ha voglia di tornare ad essere grande, a prendersi un meritato posto in alto, nell'elite del calcio laziale. Attenzione, però, qui nessuno intende bruciare le tappe. Lo sa bene e se ne intende Tarquinio Deli, nuovo direttore sportivo del club, dopo la grande esperienza ricca di soddisfazioni e successi all'Ottavia. “In realtà, cambiamenti radicali non ce ne sono stati.” Esordisce il direttore, “abbiamo sostituito una sola figura nello staff tecnico e non per nostra scelta. Questo è un ottimo segnale: sono arrivato qui e ho trovato figure preparatissime, meritevoli di conferma.” Sulle squadre allestite in vista dell'imminente, nuova stagione. “Abbiamo costruito dei gruppi competitivi, ci divertiremo. L'unica rosa che va verificata è quella dei 2005: secondo me ha qualità, può fare un torneo da mezza classifica in un Regionale. Sono intervenuto maggiormente, invece, nel gruppo dei 2003: questo, insieme a quello dei 2002 e dei 2004 rappresenta un membro del trio di fiori all'occhiello.” Le ambizioni non mancano, già da quest'anno in casa Vis Aurelia. “Sicuramente con i 2003 e i 2004 puntiamo alle prime posizioni, mentre invece con gli Allievi puntiamo ad ammazzare il campionato. La cosa che desideriamo di più per questa stagione, la prima tappa cui ambiamo, è avere tutte le nostre squadre nei Regionali. Dal prossimo anno in poi premeremo poi sull'acceleratore, per andare alla ricerca dell'Elite.” Tarquinio Deli è rimasto stupito da una cosa in particolare, una volta arrivato alla Vis Aurelia. L'ambiente. “Ho trovato un attaccamento a questa struttura, a questi colori, incredibile. Pensavo di imbattermi in una situazione ben diversa, pensavo di dover ricostruire per intero certe squadre. Invece, per dire, ora la questione è opposta, siamo numerosissimi: il gruppo più esiguo è quello dei 2002 e conta ben 21 elementi...una fidelizzazione, uno spirito di appartenenza, che ci mostra la bontà del lavoro svolto dalla dirigenza.” In conclusione il direttore sportivo indica la via per crescere e portare la Vis Aurelia in alto. “Credo che la cosa più importante sia non pensare mai a un “io” ma a un “noi”. Creare uno staff forte e solido è una priorità, fatto di giovani e di appassionati. Una volta gettate delle solide basi, è poi possibile lavorare sui dettagli.

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