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Roma già contestata: è giusto, l'11 luglio?

Una ventina di tifosi ha intonato cori contro Pallotta e la squadra, che perdeva contro una squadra di seconda divisione ungherese

PINZOLO - La Roma chiude il ritiro con una delusione: non c'è soltanto la sconfitta contro il Gyirmot Gyor, squadra di seconda divisione ungherese, a turbare l'animo di dirigenti, tecnici e giocatori. Il fatto più preoccupante è l'atteggiamento di parte della tifoseria, una minoranza calda, che durante il primo test estivo ha intonato cori contro Pallotta (e non è una novità) e contro la squadra («Ci vuole allenamento», «Andate a lavorare»). Venti persone in tutto. Ma rappresentative dell'umore di uno spicchio di Curva Sud.

Il fatto incredibile è che siamo soltanto all'11 luglio. La Roma ha giocato tutto il secondo tempo con la Primavera più Destro e Paredes (poi Uçan), aspettando i nazionali, gli infortunati e i rinforzi di mercato. E' giusto contestare una squadra che non è ancora una squadra? Leandro Castan, tornato a giocare dopo dieci mesi, si è schierato dalla parte del popolo: «Non vinciamo da troppo tempo, siamo arrabbiati noi come loro». Ma cominciare una stagione in questo clima a chi giova?

Walter Sabatini, che ieri si è affacciato a Pinzolo, avrà preso nota. Serve un'accelerata sul mercato per riportare entusiasmo. Con Dzeko e tutti gli altri non si perde contro il Gyirmot Gyor. E il problema del malcontento, che i dirigenti ritengono esagerato e prematuro, non si pone più. 

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