Insperata e costruita con tenacia, partita dopo partita, la finale di oggi della XXXVIIIª edizione delle Universiadi contro i padroni di casa della Corea del Sud, a Najau alle ore 19 locali (ore 12 italiane) è per l’Italia di Massimo Piscedda davvero una grande opportunità. Non solo per i dubbi della vigilia a causa della difficoltà ad allestire la rappresentativa azzurra per la penuria di calciatori iscritti all’Università (s’è dovuto rimediare in qualche caso all’ultimo istante), ma anche per la mancanza di tempo reale per preparare la spedizione. Dezi e compagni, tuttavia, hanno saputo dimostrare che anche in Serie B e Lega Pro, da cui provengono i nostri azzurrini dell’Italia Universitaria, esistono valori tecnici e umani su cui poter puntare anche in futuro per ricostruire qualcosa d’importante dopo la delusione dell’Under 21 in Repubblica Ceca. PISCEDDA CI CREDE. «Al di là del risultato bisogna davvero fare i complimenti ai nostri ragazzi - sottolinea il selezionatore Massimo Piscedda - Era tutt’altro che scontato raggiungere questa finale. Invece, gara dopo gara, abbiamo costruito questo risultato in un girone peraltro non facile con Corea, Canada e Cina Taipei. Ai quarti non era semplice battere l’Irlanda e contro il Giappone la fortuna ci ha aiutati dopo una gara di grande sacrificio. Adesso la finale con la Corea del Sud, ovviamente, favoritissima perché Paese organizzatore delle . Ma l’Italia saprà battersi con orgoglio e determinazione», carica il selezionatore azzurro, confermando il 4-3-3 con cui ha centrato la finale. L’ex laziale farà affidamento ancora sul portiere Manfredini del Modena, sulla duttilità Regoli, in evidenza la scorsa stagione nell’Avellino, su Meccariello della Ternana, su Cappelletti e Morosini (decisivo ai quarti con l’Irlanda), ma anche su Mora, Faragò, Masi, Savelloni. Cerrai, Biasci. E, naturalmente, su Dezi, il talento del Napoli cresciuto nel Crotone e a un passo dal Pescara. LA GIOIA DI ABODI. L’approdo alla finale delle Universiadi ha reso felicissimo, ovviamente, anche Andrea Abodi, il presidente della Lega Serie B, per la prima volta orgogliosamente organizzatrice della missione azzurra universitaria. Il manager capitolino sul tema della formazione dei giovani calciatori ha insistito come un martello in questi ultimi anni anche come deterrente a comportamenti devianti che hanno interessato e purtroppo interessano il mondo del calcio tuttora. «Rispetto ad altri Paesi possiamo e dobbiamo fare di più. Perché è dimostrato in maniera inequivocabile che per far crescere i nostri ragazzi lo studio e in particolare quello universitario, sia uno straordinario strumento per abbattere i rischi di comportamenti sbagliati e contrari all’etica e alla legalità. Inoltre come confermano i nostri azzurri in Corea i valori morali si coniugano spesso anche con i risultati sportivi». In bocca al lupo, Italia!
Corriere dello Sport
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