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Mancini: Ho fatto la storia di Inter e City

LaPresse
«Lo scudetto all'Inter, poi a Manchester ho cambiato le dinamiche del derby. Oggi siamo in testa, dobbiamo lavorare sodo: l'obiettivo è la Champions. Ibrahimovic da Pallone d'Oro»

ROMA - Dall’Inter ai Mondiali 2022, passando per il “suo” Manchester City e sulla prossima amichevole con il Psg che i i nerazzurri disputeranno in Qatar: Roberto Mancini, durante il suo viaggio a Doha, ha parlato a tutto campo in un’intervista rilasciata al portale ufficiale del Supreme Committee del Qatar.

L’INTER - «Siamo primi ma sarà ancora una stagione lunga e competitiva. Dobbiamo lavorare veramente sodo per restare in alto. L’obiettivo stagionale è la qualificazione alla Champions League. E’ molto importante giocare in Champions. La scorsa stagione? E’ difficile cambiare le sorti quando subentri a metà stagione. Ma quest’anno le cose sono differenti. E’ molto meglio quando lavori con la squadra sin dal ritiro. Abbiamo fatto buoni acquisti quest’anno. Siamo una squadra giovane, con solo due-tre giocatori d’esperienza. Abbiamo bisogno di crescere ma sono felice dei giocatori che ho. Stiamo facendo un buon lavoro da tanto tempo e lavoriamo bene insieme».

VERSO IL PSG - Durante la sosta natalizia, l’Inter sfiderà in amichevole il Psg: «Ma non sarà una semplice amichevole. Sarà una sfida competitiva tra due top club europei in preparazione della seconda parte della stagione. Sono felice che la mia squadra possa allenarsi nelle magnifiche strutture di Doha». Ritroverà sulla sua strada Zlatan Ibrahimovic: «Lo considero uno dei migliori giocatori al mondo. Ha segnato molti gol e alcuni molto importanti per noi quando era all’Inter. Merita di vincere il Pallone d’Oro per essere uno dei migliori attaccanti dell’era moderna».

CITY E DINTORNI - «Ho aiutato a cambiare le dinamiche del derby di Manchester, e d era molto difficile riuscirci», racconta Mancini a proposito dei suoi anni al City. «Per molti anni - prosegue - lo United è stato un top club e raggiungerlo era molto difficile. Noi abbiamo comprato tanti buoni giocatori che hanno lavorato sodo e hanno dato al club il primo titolo dopo molto tempo. Mi piacciono le sfide difficili e lavorare sodo per raggiungere i miei obiettivi. Ho anche cambiato la storia dell’Inter come allenatore nel 2006-07 e di Sampdoria e Lazio come giocatore. Allo stesso modo, la sfida del Qatar di ospitare la prima Coppa del Mondo nella regione non  facile».

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