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Una Juve spaventosa, Allegri non sbaglia mai. Mancini, basta Eder?

Getty Images

La facilità con cui i bianconeri si sono sbarazzati dell'Inter nella prima semifinale di Coppa Italia è un segnale anche per il Napoli, che non potrà permettersi di rallentare il suo cammino in testa al campionato

La facilità con cui la Juve si è sbarazzata dell’Inter nella prima semifinale di Coppa Italia è un segnale anche per il Napoli, che non potrà permettersi di rallentare il suo cammino in testa al campionato: la squadra bianconera, infatti, fa spavento, ha vinto la quattordicesima partita consecutiva e non ha alcuna intenzione di fermarsi ora che ha anche un piede e mezzo nella finalissima di Coppa.

Massimiliano Allegri ha potuto permettersi addirittura di tenere Paulo Dybala in panchina, consegnando la sua squadra ad Alvaro Morata: lo spagnolo lo ha ripagato subito con una doppietta, primo gol su rigore e secondo gol di rapina, approfittando di un goffo intervento di Felipe Melo. Fino ad oggi Morata non era emerso eppure Allegri non lo ha mai mollato, come non aveva mollato mai Zaza, protagonista a Roma contro la Lazio, sempre in Coppa Italia. L’argentino, tra l’altro, ha realizzato la terza rete appena entrato in campo, a dimostrazione che la gestione dell’organico del tecnico livornese rasenta la perfezione: una volta capito che tipo di Juve doveva ricostruire, falliti anche i primi esperimenti, Massimiliano Allegri non ha più sbagliato una mossa e ora mette nel mirino il quinto scudetto consecutivo per la Juve.

Ha fallito, invece, le sue scelte Roberto Mancini, che adesso ha chiesto e ottenuto l’italobrasiliano Eder: basterà l’attaccante della Samp per risollevare l’Inter e un attacco che non riesce a tirare in porta? A Torino è toccato a Jovetic, ma il prodotto è stato lo stesso offerto da Icardi a Milano contro il Carpi. Dal derby in poi toccherà ad Eder e vedremo se qualcosa cambierà. Di certo possiamo dire che la prima crisi della nuova Inter di Mancini si è aperta ufficialmente in questo primo mese del 2016, nefasto per i nerazzurri e per le ambizioni del suo allenatore, che pensava ad una stagione completamente diversa da quella che i risultati stanno disegnando.

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