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Nicchi, basta con le prediche. Montella ha ragione: arbitri troppo arroganti e supponenti

LaPresse

Il capo dell’Aia ha rimproverato il tecnico doriano che ha chiesto a direttori di gara più misura ed equilibrio. Nicchi dixit: “Questa è una stagione molto positiva per gli arbitri”. Su Marte

ROMA - Ogni volta che Marcello Nicchi apre bocca per dire che gli arbitri sono belli, bravi, buoni e chi li critica è un permaloso, rafforza una convinzione sempre più radicata nel calcio italiano: prima si toglie dai piedi e meglio è. Non passa turno di campionato senza che si registrino sfondoni e cappellate degli ufficiali di gara, cioè i membri a vario titolo del pletorico pattuglione che ha nei giudici di porta le punte di massima inutilità. Eppure, se, giustamente, un signore garbato come Montella fa notare quanto arroganti e supponenti risultino certe direzioni, il massimo esponente della casta con il fischietto scende in campo e tuona, come ha fatto stamane dai microfoni di Radio anch'io lo sport, su Radiorai: "Chi dice che gli arbitri siano permalosi, non li conosce. Non sono permalosi, hanno solo il dovere e l'obbligo di rispettare il regolamento. Quello che ha detto Montella non fa bene al calcio, quando dice che auspica che l'arbitro di turno abbia la stessa personalità in tutte le gare. Auspicherei che l'allenatore prima di esprimersi prenda un thé o si rilassi un attimo. Questa è una stagione molto positiva e importante per gli arbitri, i giovani stanno crescendo bene, anche se qualche sbavatura ed errore ci può stare".

A parte il fatto che vorremmo tanto capire se la “stagione molto positiva” su cui pontifica Nicchi sia quella del campionato di Marte, non essendo certamente riscontrabile in serie A, è ora di piantarla con le prediche. Si dice che l’arbitro migliore sia l'arbitro che passa inosservato. Vogliamo parlare di Giacomelli che a Genova ha espulso Paulo Sousa, reo di avere stoppato il pallone che non aveva ancora oltrepassato la linea di fondo per un pugno di centimetri? Dove sta il confine fra il buon senso, applicato da Doveri a Verona con Lichsteiner e l’eccesso di zelo di Giacomelli che ha cacciato Sousa, manco fosse entrato in tackle scivolato su un avversario? Oppure, vogliamo parlare del capitano del Cagliari, Daniele Dessena, 28 anni, il 28 novembre 2015 a Brescia, vittima di un involontario quanto terribile intervento spaccagambe (frattura composta di tibia e perone, stagione finita) senza che assistente, quarto uomo, e La Penna fossero intervenuti? Addirittura, l'arbitro espulse Rastelli per proteste. Ma gli arbitri non hanno mica l’obbligo e il dovere di rispettare il regolamento? A proposito di Montella: Nicchi si ricorda che cosa accadde il 17 settembre 2013, nella,tribuna dello stadio Tardini di Parma? L’allora designatore Braschi incrociò l’allora tecnico della Fiorentina, all’indomani di un’orripilante direzione di De Marco che aveva penalizzato i viola, suscitando le rimostranze del loro allenatore. “Stendiamo un velo pietoso sul tuo comportamento”, sibilò il,successore di Collina al tecnico che voleva semplicemente salutarlo. Confucio dixit: "L'uomo superiore è sicuro di sé senza essere arrogante; l'uomo arrogante è insicuro”. Chissà se a Coverciano leggono Confucio.

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