ROMA - Non è voluto mancare, «era mio dovere, se non fossi andato avrei avuto il rimorso». Gigi Riva era lì in prima fila, immobile nel dolore, ad assistere ai funerali di Luca Pusceddu, il baby calciatore di dieci anni morto martedì sera a Quartu dopo aver battuto la testa sul terreno sintetico nel tentativo di fare una rovesciata. Una giovane vittima che ha perso la vita davanti al padre mentre giocava a pallone. Inutile il massaggio cardiaco durato quaranta minuti nel tentativo inutile di rianimarlo. E proprio lui, "Rombo di Tuono", il maestro della rovesciata, era lì nella gremitissima Basilica di Sant'Elena a Quartu a piangere davanti alla bara bianca del piccolo Luca. Bianco in volto, profondamente scosso, alla fine della funzione ha commentato così: «E' stata una disgrazia terribile, certe cose non dovrebbero mai accadere». Ieri a mezzogiorno e mezzo tutte le scuole di Quartu Sant’Elena hanno osservato due minuti di silenzio per il piccolo Luca. Il Cagliari calcio su Facebook ha promesso: «La prossima vittoria sarà per lui».
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