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Mondiali Qatar 2022, la denuncia di Amnesty: «Operai trattati come schiavi»

REUTERS

Nuovo dossier dell'Ong internazionale sulle condizioni di lavoro degli operai nei cantieri per la costruzione degli impianti della kermesse mondiale del 2022

ROMA - Più di cento operai immigrati che hanno partecipato alla costruzione degli stadi del Mondiale del 2022 in Qatar hanno subito abusi sistematici e gravi violazioni dei loro diritti umani. Lo afferma un rapporto di Amnesty International intitolato "Il volto orribile del bel gioco". In particolare l'Ong internazionale denuncia "le condizioni di vita disastrose" degli operai immigrati che hanno lavorato alla costruzione del Khalifa International Stadium. Il dossier si basa sulle testimonianze raccolte fino a febbraio scorso di 234 uomini, originari principalmente dal Bangladesh, dall'India e dal Nepal. Molti di questi, oltre 100, hanno rivelato di essere stati vittime di lavori forzati. Una serie di abusi che vanno dal mancato rinnovo del permesso di soggiorno fino alle disastrose condizioni degli alloggi, passando dalla confisca del passaporto e dagli stipendi non pagati. Pronta la risposta del comitato che sovrintende all'organizzione della rassegna mondiale in Qatar: "Le condizioni che sono state riportate non rappresentano la situazione complessiva della forza lavoro. Il dossier dipinge un quadro fuorviante".

ACCUSE ALLA FIFA - Amnesty International accusa la Fifa di "non aver adottato un'azione significativa per affrontare l'emergenza". "Questa situazione - spiega l'Ong - è stata ampiamente denunciata dal 2010. Ma non cambia mai niente. La Fifa non fa molto per risolvere il problema quando dovrebbe invece essere la prima ad occuparsi pubblicamente della faccenda". Con un comunicato pubblicato sul suo sito ufficiale, la Fifa ha risposto così alle accuse di Amnesty International: "Siamo pienamente consapevoli dei rischi cui sono esposti i lavoratori in Qatar e dell'opportunità che ha la Fifa, insieme alle altre parti in causa, per migliorare le condizioni lavorative nel paese. Restiamo convinti che l'attrazione unica e la visibilità globale del Mondiale siano un forte catalizzatore per un cambiamento significativo".

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