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IL FROSINONE INSAZIABILE DI MARINO E LE AMNESIE DEL BARI

Il tecnico siciliano ha già fatto meglio di Stellone nell'anno della Serie A. Mentre il Bari non decolla nemmeno con l'avvento di Colantuono in panchina. Il tecnico romano tradito da una clamorosa autorete di Fedele che regala un pari insperato allo Spezia.

FEDELE SBAGLIA PORTA - Una clamorosa autorete di Fedele a otto minuti dal termine inchioda il Bari alle proprie responsabilità e costringe Colantuono, al debutto in panchina, a prendere atto della realtà. E’ una squadra in evidente confusione quella che pure approccia il match con lo Spezia nella giusta maniera e trova il vantaggio con un guizzo di Brienza. Ma poi i fantasmi del passato riemergono puntuali, sino a confondere le lingue in una sorta di “babele“ in cui bisognerà in fretta mettere ordine. Non vince questo Bari e non convince, ma sarebbe bastato ripartire, chiudendo una partita che neanche lo Spezia ha giocato come dovrebbe per ambire a qualcosa di più di una stagione anonima, esattamente come quella che si prospetta per i pugliesi se non daranno vita a un’orgogliosa reazione. Alla fine, infatti, ne viene fuori un pari che non accontenta nessuno. Non Colantuono, esterrefatto e incredulo in panchina davanti a tanta approssimazione e assordato dai fischi degli spalti, mai come questa volta giustificati.

ANTAGONISTE IN FUGA - Non solo perché davanti alla disorientata truppa pugliese alzano il ritmo le antagoniste per la A. Tanto per dire: il Frosinone di Marino ha già fatto meglio di quello di Stellone che poi centrò la prima storica promozione dei laziali. La 4ª vittoria di fila permette a Soddimo e compagni di portarsi al 2º posto e di scavalcare il Cittadella, complice la sconfitta dei veneti a Benevento, contro la strega di Baroni che sembra tornata quella di inizio stagione, indomita e ambiziosa. E’ così che si fa!

CADE IL VERONA, RINASCE SANNINO - Nella giornata in cui finanche il Verona si dimostra umano e rimette in discussione il proprio primato perdendo in casa contro il Novara, risorge il Cesena rivitalizzato da Camplone, non solo perché il Pisa inizia a patire il fiato corto. E se il Carpi si fa imporre il pari dall’ex Ardemagni prima che dall’Avellino, a fare rumore è la rimonta della Salernitana. Sannino ha bisogno di due ceffoni della Ternana per correggere l’assetto e capovolgere un match che ha rischiato di aprire una crisi senza ritorno e invece potrebbe averla chiusa definitivamente.

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