TRENTO - Novant'anni e un legame indissolubile con il Corriere dello Sport di cui, Giovanni Matano, nato a Trapani il 19 febbraio 1927, supertifoso del Napoli, è un fedelissimo lettore. Così fedele, da esserne abbonato dovunque la vita l'abbia portato.

Oggi a Trento, dopo essersi laureato in pedagogia presso l'Università di Salerno, avere lavorato come funzionario all'Inas e alla Cisl,essere stato fra i fondatori del movimento giovanile dc sotto la guida di Bernardo Mattarella, avere coltivato molteplici interessi, essere stato un punto di riferimento nella famiglia per i fratelli, la moglie Maria, scomparsa un anno fa e la figlia Vincenza, per amore della quale ha deciso di trasferirsi da Trapani a Trento.

"La ricetta della mia longevità? L'attaccamento alla vita in tutti i suoi momenti, felici e dolorosi, facili e difficili, ma in ogni caso, da vivere". Nella casa di riposo dove Giovanni vive, è diventato un'istituzione: scrive articoli per il giornale interno occupandosi di politica, colore, cultura. E naturalmente del Napoli, la squadra del cuore per la quale ha palpitato anche mercoledì sera, seguendo la partita con il Real. "Non è finita, ci sono ancora novanta minuti al San Paolo, tutti da giocare. Non bisogna mai smettere di credere in un'impresa, perché nulla è impossibile se lo si vuole". Parola di un neonovantenne. Al quale la figlia Vincenza ha voluto fare un regalo: "Sarebbe bellissimo se, proprio in un giorno così importante, il Corriere dello Sport, il giornale che ama così tanto, parlasse di lui". Fatto. Buon compleanno, Giovanni!