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Benevento, un murales speciale per la A

La storica promozione celebrata ricordando tre giovani tifosi giallorossi scomparsi troppo presto

BENEVENTO - L’artista è sacro, la sua opera pure. E nel quartiere Pacevecchia, nel cuore di un rione popolare e appassionato, quel murales giallorosso è guardato con orgoglio e rispetto. Nessuno osa parcheggiare davanti a quel muro divenuto tela, è lì per essere guardato ogni giorno da chi abita lì intorno e da chi invece capita da quelle parti incuriosito da quel disegno. Che ha qualcosa di molto speciale: ricorda la vittoria nella finale play off con il Carpi e la storica notte della Serie A, ma ricorda soprattutto chi quella partita l’ha guardata da una tribuna speciale, lassù da qualche parte. Eccoli: Francesco, ancora Francesco e Massimo, tre tifosi giallorossi scomparsi giovanissimi. «L’idea del murales - ci racconta Roberto Scognamiglio, in arte Scognart - è venuta ai ragazzi del quartiere Pacevecchia, volevano ricordare i tre amici venuti a mancare tanto tempo fa e che avevano lasciato un segno indelebile in questo rione. Volevo fare qualcosa di molto bello».

L’AUTORE - Roberto, in arte Scognart, è uno studente di architettura. Si era già esibito l’anno scorso per la promozione in B del Benevento, uno scorcio di curva con il Gladiatore sannita, ma non s’era mai cimentato in un’opera di queste dimensioni: parliamo di un murales largo oltre dieci metri. «E non avevo mai utilizzato la vernice a spray - spiega - ma solo pennelli. Sono stati tre giorni di lavoro intensi, ma i ragazzi di Pacevecchia mi hanno dato tanto sostegno per affrontare questa sfida creativa».  Al centro del murales c’è lo stadio “Ciro Vigorito” visto in prospettiva: guardandolo, è come stare in curva, e le tre immagini dei tifosi li collocano idealmente allo stadio, quella notte dell’8 giugno. Ai lati, sfumature giallorosse, come quelle dei fumogeni che hanno illuminato la notte della festa. A sinistra c’è la Strega, simbolo di una città che vuole sognare ancora. A destra, una scritta semplice: “Sempre con noi”. Perché l’8 giugno è stata la notte più dolce e andava celebrata tutti insieme.

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