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Sopravviva Montella, abbasso i cialtroni

 Getty Images
Ce l’ho con quelli che vogliono la testa dell’Allenatore Qualunque a campionato appena iniziato. Ce l’ho anche con quelli che dicono l’Inter favorita perché non ha le coppe

È da un pezzo che non mi faccio - secondo autobiografia - UN NEMICO AL GIORNO e voglio recuperare alla svelta, acchiappandone tanti, a camionate.

Ce l’ho con quelli che vogliono la testa dell’Allenatore Qualunque (meglio se Vip, naturalmente) a campionato appena iniziato, quando ancora i risultati, negativi o positivi, non decidono nulla. Basterebbe ricordare la partenza falsa della Juve una stagione fa, c’erano juventinissimi orfani di Conte pronti a silurare Allegri. Al tempo stesso, applausi a Pioli per - se ricordo bene - nove risultati utili consecutivi, poi l’Inter è finita prima nel limbo, poi all’inferno. Il purgatorio spallettiano (o spallettino) le sta facendo un gran bene. Lasciando perdere social e blog, penso che noi “mediatori” dovremmo batterci prima dell’assunzione del tecnico, con argomenti concreti a favore o contro il mister prossimo venturo. Io presi partito - interpellato da radio Lazio, la Voce del Padrone - per Simone Inzaghi contro Bielsa. Ne vado fiero. So che ai vertici del Milan più d’uno non “vedeva” Montella ma una volta ingaggiato devi difenderlo con aureo silenzio, non con quotidiane esternazioni e le settimanali “conferme” che sono solo il preludio dell’esonero. Adesso, per favore, lasciatelo lavorare in pace. Almeno potremo goderci i bellissimi gol del suo più accanito sostenitore, Suso. Alla voce esoneri aggiungo un “lasciate in pace Conte”: di lui dovremmo andare orgogliosi, non augurargli un prematuro esonero. Lo dicono i giornalisti inglesi? E noi gli facciamo da megafono. Un giorno vi parlerò dei giornalisti sportivi inglesi, partendo da Brian Glanville.

Ce l’ho anche con quelli che dicono l’Inter favorita perché non ha le Coppe. Trattengo pernacchie perché fra loro ho amici. Ma è puro anticalcio. Le Coppe logorano chi non le fa. Fior di statistiche dicono che i club assenti da attività internazionale navigano dal quinto posto in giù. Eppoi, come dissi ai vostri padri e forse ai vostri nonni un secolo fa sul Guerin, è importante battersi, sempre, per vincere, non per partecipare. Perché vincere aiuta a vincere, perdere aiuta a perdere.

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