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Tavecchio: Mi sono dimesso per il Mondiale mancato

LaPresse
Il presidente dimissionario della Figc torna a spiegare i motivi del suo addio

ROMA - «Io nella vita ho sempre preferito fare invidia che compassione. Mi sono dimesso dalla Figc per un motivo semplice: perché la mancata qualificazione al Mondiale, da primo tifoso, l'ho vista come un fatto grave e negativo per la mia coscienza. Sotto tutti gli altri aspetti avrei resistito tutta la vita, con arroganza. Ma era troppo forte la perdita del mondiale per il mio modo di vedere la maglia azzurra. Questo l'ho ritenuto più grave di tutte le altre cose che sono state dette e che si dicono» Lo ha detto il presidente dimissionario della Figc, Carlo Tavecchio, intervenendo al Consiglio nazionale del Coni in corso al Salone d'Onore.

«Non devo difendere qui la Figc - aggiunge Tavecchio - vi dico solo che le federazioni sono oltre 200 e noi siamo entro le prime dieci sotto tutti gli aspetti: economici, organizzativi e anche sportivi. Ricordatevi che la Figc è una federazione che non vuole sovrastare, è una federazione mite. Io mi sono sempre seduto ai vostri tavoli con la volontà di comprendere tutti e credo che anche voi l'abbiate avuta nei miei confronti».

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