Quante squadre l’hanno cercata in questo periodo?
«Prima del Verona, nel gennaio 2017, potevo andare al Crotone. Dopo la parentesi all’Hellas ho avuto proposte da una formazione francese e da una belga».
Perché a Verona non è «scattata la scintilla»?
«Il fisico non c’entra e i dati durante la preparazione erano ottimi. A 35 anni, dopo tutto quello che ho fatto in vita mia, non me la sono però sentita di andare a lottare per evitare la Serie B».
Cosa ci vuole allora per farla tornare in campo?
«Un allenatore e una squadra che abbiano fiducia al 100% in me: mi darebbero uno stimolo incredibile per vincere una grande sfida. Non vado alla ricerca di soldi perché a livello economico non ho problemi. Non mi piace sentir dire che sono finito o che peso 20 chili di troppo, quando in questo momento sono pronto e aperto a un’opportunità per giocare ancora».
Sneijder è andato in Qatar, Del Piero in Australia e in India, Pirlo ha chiuso la carriera in America. Perché lei non è tentato da un’esperienza all’estero?
«Parliamo di un’esperienza o di una perdita di tempo? In certi campionati si smette di giocare perché non sono competitivi e io, con il mio carattere, dopo 2 giorni verrei via. E poi in Serie A vedo tanta gente normale o scarsa che fa cose buone... Contro questi giocatori io posso fare la differenza anche a 35 anni e mezzo. Non ho mai avuto un infortunio nella mia carriera e sono integro al 100%».
Se avesse Raiola come procuratore, adesso avrebbe una squadra?
«Non credo. Di Mino ho una grande stima e lo conosco da tempo, ma decido sempre io se andare o non andare in una società».