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Cassano: «In Serie A ci sono soltanto tre campioni»

ANSA
Il Peter Pan del calcio italiano si allena tutti i giorni e aspetta una squadra: «Sono stanco di sentire che peso 20 chili in più»

Come è stato il suo rapporto con Spalletti alla Roma?
«Quando lui è arrivato dall’Udinese io ero già fuori rosa perché non rinnovavo il contratto ed è stato bravo a farmi giocare 3-4 partite prima che andassi al Real Madrid. Come tecnico è un genio e mi sarebbe piaciuto essere allenato da lui».

Però il suo benvenuto a Spalletti non fu dei migliori. Una volta in ritiro gli disse: “Qui mica hai le schiappe che avevi all’Udinese...”.
«Era una battuta, ma fu molto chiaro e mi fece subito capire che comandava lui. Abbiamo discusso un po’ e il giorno della prima amichevole contro una squadra di dilettanti, quando mi tolse la possibilità di fare il vice capitano affidando questa responsabilità a Panucci e Montella, mi levai la maglia e gliela diedi. «Con questa ora giochi te» gli urlai, presi il pulmino e tornai in hotel. Uno dei miei tanti errori».

Come giudica il lavoro di Spalletti all’Inter?
«Fantastico perché ha una squadra normale. Fino a un mese fa pensavo che l’Inter avrebbe vinto lo scudetto e invece le manca più di qualcosa per lottare per il titolo».

E’ dispiaciuto per come è finita la sua avventura in nerazzurro?
«Molto perché è la squadra del mio cuore, quella che amo. Arrivò un allenatore che aveva le sue idee e io con Mazzarri avevo avuto problemi alla Samp... Fu lui a porre il veto alla mia permanenza, ma la vita va avanti».

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