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Beppe Signori: «Scandalo scommesse? Dopo sette anni aspetto ancora di poter parlare»

L'ex attaccante di Foggia, Lazio e Bologna festeggia i suoi 50 anni: «La gente mi è vicina e mi rispetta. La cosa assurda è che dopo tutti questi anni il tutto rischia di cadere in prescrizione»

ROMA - «Stasera farò una grande festa con tanti calciatori fra i quali Baiano, Paramatti e Rambaudi», ha detto Beppe Signori, intervenuto al programma Deejay Football Club per festeggiare i suoi 50 anni. «A scuola saltavo molto, non ero uno studente modello. Per fortuna è arrivato il calcio», ha proseguito l'ex attaccante di Foggia, Lazio e Bologna. «Gli inizi sono stati difficili, poi è andata meglio. La mia vita è sempre stata contrassegnata da alti e bassi e va bene così, sennò sai che monotonia...». «Il momento più bello della mia vita calcistica? Giocare un Mondiale. I momenti più belli sono stati a Foggia, dove sono diventato importante, alla Lazio, dove mi sono consacrato, e a Bologna, dove sono rinato. Le scommesse? Sono in attesa di giudicio ma la cosa che mi lascia perplesso è che dopo sette anni deve ancora cominciare il processo. Mi auguro di difendermi perché non vorrei finisse tutto in prescrizione. Non voglio chiudere il tutto a tarallucci e vino. Ho preso l'ergastolo sportivo senza riuscire nemmeno a parlare. Sono stato radiato senza processo, è questa la cosa che fa più male», ha dichiarato l'ex bomber azzurro. «L'atteggiamento della gente adesso è cambiato dopo l'uscita della notizia sette anni fa. La gente mi ha dimostrato grande affetto e stima. Io sono stato qui, in silenzio e aspetto ancora una chiamata», ha concluso Signori.   

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