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Ammazza la vecchia col flit

Juventus FC via Getty Images

Un tempo si diceva “ammazza la vecchia col flit”. Per la Vecchia Signora non basterebbe neppure quello. Ricordo quando dopo il 2 a 0 alla Spal ripetevamo “beh, adesso arriva il ciclo più difficile per Allegri: deve andare a Firenze, ha il derby fuori e riceve Inter e Roma. Vedrete che un paio di punti li perderà per strada”. Ne ha presi 12 su 12: tredici non era possibile.  
Dopo 17 giornate la Juve ha così toccato quota 49, il Napoli, secondo, è sempre sotto di 8 e l’Inter, terza, è scesa a 16. Più che la Serie A sembra la Prima Lega bulgara: tanto imbarazzanti sono le distanze quanto sconcertante è la differenza tra la stagione scorsa e questa: un anno fa la Roma, quarta, aveva 38 punti, ora la Lazio ne ha dieci di meno. 
La chiudo qui con i numeri per dedicarmi a Mandzukic, l’amico dell’amico geniale, meno ipnotico di Ronaldo ma altrettanto decisivo. Se non di più. Che giocatore è, Mario? Sempre dentro la partita, attacca come l’attaccante che è e difende come un difensore, costantemente in missione e risolutore quando conta: ha già segnato a Milan, Napoli, Lazio, Inter e Roma. 
L’ultima vittima, la Roma, appunto, ha fatto a Torino quel che immaginavamo, insufficiente nel primo tempo, assai meglio nella ripresa, comunque ossessionata dai suoi difetti. Venerdì Di Francesco ha chiesto qualcosa al mercato, l’acquisto più importante è l’esperienza (utilissimi i rientri di Perotti, ElSha, Dzeko e De Rossi) oltre a un filo di incoscienza. La stessa che sta ispirando il Chievo di Pellissier, capace di fermare l’Inter nei secondi finali: Spalletti conferma di non avere un buon rapporto con i quarantenni. 
Funzionano i vecchi (anche Quagliarella stupisce) proprio mentre avanza la tecnologia, il video-potere che almeno nel calcio non deve spaventare. Tutt’altro, va incoraggiato. Polemizzare talvolta serve, non è solo semplice negativismo, può diventare elemento di crescita: non a caso ieri il Var è stato attivato per quasi tutti gli episodi segnalabili e puntualmente segnalati, in particolare a Genova (da rosso tuttavia Romero su De Roon, unica eccezione), Reggio Emilia dove ha annullato il 2-1 di Iago Falque per un fuorigioco evidentissimo di Ola Aina sul precedente tiro di Rincon, e a Empoli dove Calvarese è stato condannato a una direzione di lunghe attese al gelo. 
Var complessivamente migliorato, dunque, ma anche altri momenti del turno prenatalizio devono essere sottolineati: il pianto liberatorio di Milinkovic-Savic dopo il gol al Cagliari (campione fa rima con tensione e pressione), la perla di Chiesa che quando, a corsa lanciata, si ingobbisce e carica il tiro può fare davvero male, la crisi di Gattuso e Higuaìn e il pari con prestazione del primo Frosinone di Baroni. 
PS. Anche questa settimana un paio di arbitri sono stati menati (termine crudo ma è il più corretto): il diciottenne Alessandro Socea, juniores regionali dalle parti di Aprilia, e il trentottenne Antonio Leonetti. Quest’ultimo è stato colpito, oltretutto vigliaccamente, da un giocatore: una botta alla nuca e lo svenimento nello spogliatoio: è successo a United Alta Tuscia-Real Graffignano, terza categoria viterbese. All’ospedale Belcolle si è presentata la squadra di casa, dirigenti compresi: c’era anche il giovane colpitore, accompagnato dal padre, per le scuse. Il minimo, dopo la vergogna. 

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