17 SETTEMBRE
Il piccolo Totti e qualcosa che vale più di un gol
A Madrid il padre aveva ricevuto una delle più commoventi standing ovation della carriera. Cristian Totti ha fatto tutto senza aspettarsi nulla, invece, tantomeno un applauso. Glielo hanno tributato ugualmente, per il cognome che porta. Ancora non aveva compiuto tredici anni. C’erano un torneo e una scelta: segnare un gol oppure andare a vedere come stesse il portiere avversario, con il quale si era appena scontrato. Cristian è andato dal portiere. Poi in inglese ha spiegato con candore quanto gli avessero fatto piacere i ringraziamenti dell’altro giocatore e i complimenti ricevuti dal suo tecnico. Il padre ha detto: io prima avrei segnato e poi pensato al resto. Lo ha detto e non in inglese, ma sapeva di mentire.
Corriere dello Sport
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