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Il destino di Stellone, il ritorno di Rastelli e il metodo Liverani

LAPRESSE
Il Palermo cade a Cremona e il tecnico rosanero ci resta male: ma per la A bisogna lottare. Come fa l'ex allenatore di Avellino e Cagliari che candida anche i lombardi per i play off. Il blitz all'Arechi sgancia, invece, il Lecce al terzo posto in attesa dei posticipi di oggi che potranno ancora cambiare lo scenario in vetta e far emergere un'altra capolista: il Brescia di Corini già freme. Ma di mezzo c'è l'ex Marino. Sul carro dei vincitori sale anche Nesta che passa ad Ascoli col suo Perugia spericolato e ci riprova

STELLONE E RASTELLI - Vietato sprecare gli aggettivi per definire la crisi del Palermo che non c’è. O magari non si vede, perché due indizi non fanno ancora una prova e bisognerà aspettare l’appello con il Foggia per trovare eventuali conferme non senza tenere, comunque, nel giusto conto l’ambiente in cui la capolista siciliana è costretta da tempo a operare. Tra arresti domiciliari annunciati e promiscue gestioni tra futuro, presente e passato, Stellone non fa drammi. Ma non cerca nemmeno alibi, nascondendo l’amarezza per la 2ª sconfitta di fila in campionato e aggrappandosi subito dopo all’approccio del match con la Cremonese, la cosa buona da salvare e da cui ripartire immediatamente. Anche perché ci può stare di perdere contro la squadra di Rastelli in crescita e destinata a durare, orgogliosa come il suo allenatore che in B è tornato per essere protagonista come ai tempi belli di Avellino e Cagliari. Con tenacia, intanto, anche lui, da solo, proprio come Stellone, si sta ricostruendo un’opportunità per una missione possibile in A. 

BRESCIA IN AGGUATO - In ogni caso, bisognerà aspettare questa sera per verificare gli effetti collaterali di questo incrocio allo “Zini” che farà parlare a sproposito ipercritici e prefiche. Perché se il Brescia fiuta sorpasso e primato, ma dovrà superare l’ex Marino, Pillon è atteso col suo Pescara da un testacoda non proprio agevole a Livorno. Dopo gli esiti di questi due incontri si potrà valutare bene anche la flessione di un Palermo che non ha alternative alla promozione e perciò non si rassegnerà. Chi guarda fisso alla stessa meta è il Lecce che un inesauribile Liverani sta facendo diventare implacabile, urlando a bordo-campo come un forsennato. Il blitz all’Arechi, contro una Salernitana attonita e tardivamente reattiva, non è frutto del caso, ma di un’organizzazione maniacale e di una mentalità da grande squadra. Virtù che lanciano Lucioni e compagni al 3º posto solitario e a 3 punti dalla vetta. Un miracolo per la matricola salentina nata per vincere anche rinunciando ad affari e a cospicue plusvalenze.

IL RISCATTO DI NESTA - Fa parlare di se anche il Perugia di Nesta con un blitz ad Ascoli che lascia l’amaro in bocca a Vivarini e rilancia le ambizioni del Grifo che l’ex laziale tiene opportunamente coi piedi ben saldi per terra in attesa di sigillare un mercato che ha già mutato scenari e accorciato la classifica. In alto e in zona salvezza, dove la notizia arriva dall’anticipo: il Crotone passa a Foggia e annulla la riduzione della penalizzazione concessa ai pugliesi. Stroppa dimostra che c’è vita in Calabria interrompendo una serie-no di 11 giornate in cui sono arrivati solo 4 pari. Domani sera toccherà al Cosenza di Braglia incrociare le armi con il Verona di Grosso all’ennesimo bivio stagionale. Ma 10 punti di distacco non bastano a capire come finirà!

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