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Playout a rischio? Il Venezia di Tacopina al TAR

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Duro attacco del presidente italo-americano dei lagunari: «Non ci sono più le condizioni per giocare lo spareggio salvezza. Così vincono i furbi». E Cosmi aggiunge: «Questo non è più calcio. Noi eravamo pronti a giocare, ma ci hanno detto che eravamo salvi. Come si fa a scendere in campo così?». Stamattina depositato il ricorso al Tribunale amministrativo del Lazio per chiedere la sospensiva delle gare degli spareggi fissate per il 5 e per il 9 giugno. Ma senza sospensiva non scendere in campo significherebbe 0-3 a tavolino e un punto di penalizzazione. Intanto l'Aic frena sullo sciopero.


ROMA - Centenario senza torta? E’ l’incubo che vuole provare in tutti i modi a scongiurare la Salernitana a pochi giorni dallo storico compleanno (19 giugno) che tutti nel capoluogo campano si auguravano di festeggiare con ben’altri traguardi. Ma evitare di precipitare disastrosamente in Serie C è in questo momento l’unico obiettivo da perseguire. Ieri è partita la macchina organizzativa, nonostante le notizie che arrivano da Venezia e le dichiarazioni di impugnare davanti al Tar Lazio la disposizione dei playout per il 5 e il 9 giugno da parte del presidente Balata, non dal Direttivo di Lega che aveva già ritenuto “cristallizzata“ la classifica senza spareggio salvezza.

VENEZIA PARTE LESA - Ma la sentenza che ha evitato la retrocessione all’ultimo posto del Palermo, e retrocesso il Foggia, ha cambiato lo scenario dopo un parere “pro veritate” del Coni e un’ordinanza del Tar a favore del Foggia. E lì che s’appella ora il club veneto che si considera la vera parte lesa dell’ennesima vicenda imbarazzante scaturita dalla tempistica improponibile della giustizia sportiva, questa volta complice il club siciliano. Uno dei tanti effetti negativi che il presidente Gravina si augura di cancellare per sempre con l’approvazione del nuovo codice di giustizia sportiva portato giovedì in Consiglio federale. Ma, intanto, deve incassare le dure parole che ha fatto pervenire dagli Usa il presidente del Venezia a cui non va giù di doversi preparare a giocare gli spareggi salvezza in quattro giorni dopo aver pensato per i 20 precedenti di potersi ritenere in vacanza. Evidentemente, sbagliando con un giudizio pendente sul club siciliano che coinvolgeva inevitabilmente anche il Venezia, la Salernitana e il Foggia.

L’ATTACCO DI JOE - Joe Tacopina considera, comunque, un’offesa a Venezia, una delle città più belle del mondo, coinvolta suo malgrado in una incomprensibile vicenda all’italiana. «Quello che sta succedendo è inaccettabile - ha tuonato il patron -. Dopo la sentenza d’appello sul Palermo, i rosanero sono salvi, il Foggia è retrocesso e il Venezia, ritenuto ormai in B, si ritrova a dover disputare i playout con la Salernitana. Agiremo con tutte le nostre forze per far valere i nostri diritti. Anche perché chi non rispetta le regole, in un modo o nell’altro, la fa franca. Paga chi si comporta correttamente». Il Venezia ritiene di essere vittima di questa situazione. Al di là delle disposizioni perentorie del Consiglio Federale, il dg Dante Scibilia ha annunciato l’impugnazione (stamani) al Tar Lazio della determina di Balata che dispone la disputa degli spareggi. «Questa non è solo una partita di calcio - ha sottolineato in conferenza congiunta col tecnico Serse Cosmi -. Non si può giocare in condizioni surreali. Chi gestisce il calcio deve prendersi le proprie responsabilità. Non possiamo diventare noi la vittima di questo stato di cose», ha chiosato il dirigente. «Chi emette verdetti nei tribunali deve fare uno sforzo per capire che esistono condizioni psicologiche per giocare al calcio. Noi eravamo pronti a scendere in campo con lo spirito giusto. Poi c’è stato detto che eravamo salvi. Oggi dobbiamo giocare dopo che ci siamo allenati solo per correttezza. Non vorrei che tra poco anziché ingaggiare un grande calciatore, un club deve prendere un grande avvocato per difendersi da cose incomprensibili alla gente. Non si può sminuire così l’evento sportivo. Una gara giocata in queste condizioni non è più attendibile».

TOMMASI E L'AIC - Un parere condiviso dallo stesso Damiano Tommasi che ha parlato di «match impossibile da disputare» e dell’errore commesso nel «non aver aspettato il secondo grado dopo la retrocessione del Palermo» facendo partire i play off. Ma in serata è venuta meno la possibilità di uno sciopero come pure era sembrato possibile durante la giornata.

SALERNITANA PRONTA A TUTTO - Contestualmente alle vibrazioni veneziane, Danilo Coppola dell’Aic ha ascoltato le ragioni della Salernitana. E al termine del confronto con i calciatori sono state esternate le perplessità circa la disputa degli spareggi salvezza. «Abbiamo manifestato ai colleghi avversari la nostra solidarietà e qualora l'Aic decidesse di indire uno sciopero noi lo sosterremo. Altrimenti siamo pronti a scendere in campo nelle date stabilite dalla Lega». Calaiò e compagni si sono collegati in videoconferenza con i giocatori del Venezia, a Mestre con il presidente dell’Aic Tommasi. Mentre il vice Umberto Calcagno ha sottolineato che «la Lega B non ha fatto nulla di illegittimo ma lo spareggio non si svolgerà in condizioni normali». In serata, tuttavia, è stato lo stesso Calcagno a smontare l’ipotesi di uno sciopero. Certamente visto malissimo dalla Figc, pronta a far rispettare le regole anche per non alimentare speranze e nuovi contenziosi sul format della Serie B che qualcuno immagina, fantasiosamente, di nuovo a 22.

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