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Il calcio di Infantino: "Sociale e globale"

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Il presidente della FIFA presenta il programma “The Vision 2020-2023”: «Vogliamo garantire l’integrità del sistema rendendolo democratico a beneficio del mondo»

ZURIGO - Si chiama “The Vision 2020-2023”. Lo ha firmato Gianni Infantino, numero uno della Fifa. È il suo progetto, sviluppato in undici punti, per rivoluzionare e riequilibrare il calcio mondiale dei prossimi anni. Renderlo ancora più sociale e globale. Possibilmente trasparente, come aveva già confessato nei giorni scorsi al quotidiano francese “L’Equipe”, «affinché venga garantita l’integrità del sistema e ci sia più equilibrio competitivo». Professa un calcio più equo e giusto. Il documento è stato diffuso attraverso Fifa Living Football, domani Infantino ne parlerà a Zurigo nella riunione del comitato esecutivo. Il presidente Fifa parte dalla modernizzazione del quadro normativo. Una materia complessa e in cui si racchiudono temi delicatissimi: l’armonizzazione del calendario internazionale, il calciomercato, le regole, la tutela di calciatori, allenatori e club. Nel mirino le commissioni sempre più ricche percepite da agenti e procuratori: «Dovrebbero essere regolamentate meglio - sostiene - per evitare la corruzione, le tangenti e il riciclaggio di denaro. Il lievitare delle commissioni sta prendendo una direzione preoccupante e tanti procuratori sono d’accordo con me e vorrebbero una supervisione. È una questione di ecosistema del calcio, ora non ci sono regole certe e stabilite». Infantino si batterà per l’abolizione della finestra invernale di mercato, mettendo un limite al numero di calciatori sui quali un club può detenere i diritti e uno stop alle cessioni in prestito. Un obiettivo è il salary cap da calibrare in base agli introiti delle società.

Ricavi 

Normative più chiare e mirate ad allargare la competitività dei club, favorendo le gestioni sane e intelligenti, le idee, la competenza. Un altro passaggio fondamentale diventerà «aumentare le entrate in modo sostenibile per ulteriori reinvestimenti». Promozione e sviluppo del Mondiale per Club, ma anche più tornei, globalizzare le competizioni Fifa, nuove opportunità per giocare, aumentare i ricavi attraverso l’estensione del professionismo. Sviluppo del calcio femminile e controllo della tecnologia oltre alla protezione dei valori positivi del calcio. Un piano ambizioso, favorito dai risultati raggiunti nel suo quadriennio di lavoro. «L’organizzazione ha subito alcune riforme di governance e ha adottato misure che hanno ripristinato l’immagine della Fifa - ricorda Infantino - Ora la federazione è in una posizione solida, che le consente di fissare obiettivi chiari e specifici. Questo è ciò che spero di ottenere attraverso la mia visione per il periodo sino al 2023. La nostra missione chiave è quella di globalizzare, divulgare e democratizzare il calcio a beneficio di tutto il mondo. Bisogna spianare la strada a un paesaggio in cui, un giorno, avremo almeno 50 squadre nazionali e 50 club da tutti i continenti al massimo livello di competitività».

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