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Il politico Infantino e la pace nel mondo

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Al cinquantenne Gianni Infantino interessano prevalentemente tre cose, l’ordine decidetelo voi: mantenere il consenso dei grandi elettori, fare soldi (non per sé, per la Fifa) e organizzare partite di calcio: sul campo dà sempre il fritto. Per questo si muove come un politico, parla come un politico e scrive come un politico: promette un milione di posti di lavoro, insegue la pace nel mondo e non escludo che dica anche che la migliore amica è la mamma. Per lui Mister Fifa non finisce qui. Sarebbe tuttavia carino se ci risparmiasse esercizi di bassa demagogia come la lettera inviata nel giorno del quarto compleanno presidenziale a giornali e agenzie.

Quando Infantino parla di armonizzazione dei calendari dovrebbe spiegare innanzitutto in che modo, dal momento che ogni anno la Fifa promuove nuovi tornei di vario genere e manifestazioni intercontinentali con l’obiettivo di incrementare le entrate e, appunto, garantirsi non sogni ma solide realtà. Sono ad esempio curioso di vedere come riuscirà ad armonizzare i calendari dei principali campionati nel 2022 quando il Mondiale si giocherà tra novembre e dicembre in Qatar.

Nel terzo punto il politico Gianni sfiora addirittura il grottesco. Testualmente: «Riforma del sistema dei trasferimenti con l’obiettivo che i soldi restino nel calcio (sottinteso: non arricchiscano gli intermediari)».

Domando? I soldi che finiscono ai calciatori restano nel calcio? I mega stipendi dei dirigenti – si dice che Ivan Gazidis riceva dal Milan di Singer 4 milioni netti l’anno: beato lui – restano nel calcio? Più banalmente: i milioni spesi per la manutenzione degli impianti restano nel calcio? Forse Infantino dimentica che quasi tutti i club lavorano in outsourcing, ovvero appaltando a società esterne numerose funzioni e alcuni servizi. La demonizzazione degli intermediari, poi - agenti, procuratori, mediatori, chiamateli come vi pare - è puro populismo. Pretenda in primo luogo comportamenti etici da molti presidenti e dirigenti: che comincino a denunciare chi si comporta in modo disonesto, chi imbroglia.

Il calcio di Infantino: "Sociale e globale"

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