ROMA - Chi prima, chi dopo, l'Europa intera è alle prese con un'emergenza senza precedenti. Il Coronavirus ha imposto ad ogni latitudine lo stop ai campionati, anche laddove le federazioni avevano cercato di temporeggiare. Così, le ultime in ordine di tempo ad arrendersi alla pandemia, sono state la Premier League e la Bundesliga, che hanno chiuso i battenti. In Inghilterra si tornerà in campo, nella migliore delle ipotesi, il prossimo 3 aprile, esattamente come in Italia e Belgio, in Germania un giorno prima. Se la Liga spagnola, ufficialmente, vivrà un'interruzione di sole due giornate (stesso discorso in Scozia), in Francia non è stata stabilita una data in cui si potrà effettivamente tornare a giocare: medesima situazione in Polonia, Israele, Portogallo, Grecia, Svizzera. L'Eredivisie olandese ricomincerà il 31 marzo, stop di 30 giorni imposto in Repubblica Ceca, l'1 aprile è il giorno indicato dall'Austria, 72 ore dopo in Irlanda del Nord e Slovacchia. Chi proseguirà, ma a porte chiuse, sono i campionati Ucraina, Turchia, Danimarca, Svezia, Finlandia, Azerbaigian, Kazakistan e Serbia, e se Norvegia e Lettonia hanno rimandato l'inizio della stagione, in Russia si prosegue con un massimo di 5 mila spettatori presenti.
Corriere dello Sport
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